18 Aprile 2015

Inerenza “superflua” per la deducibilità degli interessi passivi

di Enrico Ferra
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Con la recente sentenza n. 6204/15, depositata il 27 marzo 2015, la Corte di Cassazione torna ad esprimersi sul principio di inerenza in tema di deducibilità degli interessi passivi, consolidando l’interpretazione molto “permissiva” manifestata in altre pronunce (cfr. Cass. n.14702/2001, n.22034/2006, n.9380/2009, n.12246/2010 e n.21467/2014).

Il caso affrontato dai giudici di legittimità è quello di una società a responsabilità limitata che aveva dedotto interessi passivi derivanti da finanziamenti bancari, pur avendo le risorse necessarie per autofinanziarsi ad un costo più contenuto. L’Agenzia delle entrate, ravvisando un’ipotesi di antieconomicità nella condotta tenuta dalla contribuente, aveva recuperato a tassazione gli interessi passivi indebitamente dedotti.

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