Il 2018 anno delle scelte per le sportive – II° parte
di Guido MartinelliDopo aver individuato le agevolazioni, di carattere extrafiscale, conseguibili con l’ingresso nel terzo settore, vediamo, ora, quali saranno le agevolazioni tributarie che si perderebbero con l’iscrizione al registro del terzo settore. Ricordiamo che dovrà comunque essere sempre mantenuta per la sportiva che intenda diventare ETS anche l’iscrizione al registro CONI in quanto solo quest’ultimo ente, con il riconoscimento ai fini sportivi, è idoneo a certificare l’effettiva attività sportiva dilettantistica svolta. Dovranno, necessariamente, fare riferimento ad altra attività di interesse generale (presumibilmente la lettera i) del primo comma dell’articolo 5 del CTS laddove prevede lo svolgimento di attività ricreative di interesse sociale) e, ovviamente, senza iscrizione al registro CONI, quei sodalizi, invece, che svolgono attività che non rientrano tra le discipline sportive riconosciute, a far data dal primo gennaio del 2018, che legittimano il riconoscimento ai fini sportivi. Questo perché non vi è dubbio, ad avviso di chi scrive, che lo svolgimento di “attività sportive riconosciute” possa essere riconosciuto solo in capo ad un soggetto che abbia i requisiti per iscriversi “anche” al registro CONI.
La sportiva che sia entrata nel terzo settore perde sicuramente, per espressa previsione legislativa, il diritto ad applicare la disciplina di cui: all’articolo 148 Tuir sulla defiscalizzazione dei corrispettivi specifici a fronte di prestazioni rese ad associati, tesserati o ad altri enti aderenti alla stessa organizzazione territoriale o nazionale; all’articolo 149 che prevede la non applicabilità alle sportive dei parametri di perdita della natura di ente non commerciale (per entrambi vedi articolo 89, comma 1, lett. a), del CTS); e alla Legge 398/1991 sulla determinazione forfettaria delle imposte sui redditi e dell’Iva nonché le conseguenti semplificazioni contabili (vedi articolo 89, comma 1, lett. c), del CTS).






22 Dicembre 2017 a 14:26
Buongiorno Avvocato. Penso che questi due articoli sulle Associazioni sportive siano molto belli, chiari ed interessanti. Avrei però ancora una domanda per la quale mi piacerebbe avere un suo parere. Se una ASD dovesse decide di diventare un “Altro Ente del Terzo Settore” (Categoria g dell.Art 46 del codice del terzo settore) a mio avviso le stesse dovranno emettere fattura per tutte le entrate derivanti dai soci escluse le quote associative. Questo comporterebbe o un aumento dei costi dei corsi per i soci oppure una diminuzione dei ricavi da parte dell’Associazione. Per di più non mi è chiaro se almeno potranno detrarre l’iva sugli acquisti (Cosa non fattibile per APS e ODV) Lei cosa ne pensa? Non pensa anche lei che stante così le cose sarebbe praticamente un suicidio per una ASD iscriversi al registro del terzo settore e perdere la 398 oltre ai motivi da lei elencati? Tra l’altro praticamente non potrebbero più esistere ASD senza Partita Iva…
La ringrazio molto per la sua attenzione e gentilezza. Cordiali saluti e buone feste Giorgio