4 ore alla settimana di Timothy Ferriss – Recensione
di Francesca Lucente - Bookblogger & CopywriterTitolo assolutamente provocatorio in perfetto stile Tim Ferriss! Le strategie che svela in questo libro, tuttavia, gli hanno realmente permesso di vivere tante vite in una, diventando imprenditore di una multinazionale, attore, campione mondiale di tango e di kickboxing, scrittore e keynote speaker. Con la tecnica sviluppata per l’apprendimento veloce delle lingue straniere, ora parla fluentemente diverse lingue, tra cui alcune anche non proprio semplici da imparare, come il coreano e il giapponese.
La visione di Timothy Ferriss ruota attorno a due domande:
- Come lavorare di meno (e meglio), delegando e organizzando il lavoro.
- Come concedersi più vacanze simili a micro-pensionamenti.
Il fattore tempo e denaro sono strettamente legati, tuttavia non perché lavorare per più ore significhi guadagnare di più.
Secondo lo scrittore esiste, infatti, una nuova categoria di persone: i nuovi ricchi. Sono coloro che hanno sviluppato una concezione su come guadagnare di più, svincolandosi appunto dal fattore tempo e perseverando l’efficienza anziché l’efficacia.
Gran parte della teoria di Tim risiede proprio nella differenza tra efficacia ed efficienza:
- essere efficace significa sapere cosa fare per raggiungere il proprio obiettivo, lavorativo o personale;
- essere efficiente significa non solo sapere cosa fare, ma farlo impiegando le risorse minime indispensabili e ottimizzando il rendimento.
Gestire le proprie risorse personali ed energie è un giusto mezzo per preservarle e godersi appieno il proprio tempo libero. Quest’ultimo non solo dev’essere coltivato, ma ampliato gradualmente il più possibile e custodito gelosamente.
Ti starai chiedendo se è tutto appannaggio della cultura americana? Forse lo era una volta, ma dobbiamo riconoscere che oggi, in uno schioccare di dita, quello che si pensava essere un miraggio per l’Italia, è diventata una consuetudine produttiva ed apprezzata dai più. Si chiamano lavoro da remoto e smartworking, ed in tempi di Covid ci siamo dovuti reinventare ed attrezzare dalla notte alla mattina.
Chissà, dunque, che leggere un libro come questo, senza pregiudizio e paraocchi, non ci prepari in realtà al piano B che sta dietro l’angolo.
La capacità di stabilire priorità ed emergenze, piuttosto che imparare a delegare, sono presto allenate! Negli svariati esercizi proposti in questo libro, Tim Ferris ci sfida a domandarci più volte al giorno:
- “se questa fosse l’unica attività che porto a termine oggi, sarei soddisfatto?”
- “quest’attività rientra tra quelle prioritarie per raggiungere il mio obiettivo di oggi?”
Queste domande ci aiuteranno a capire se stiamo svolgendo attività realmente utili e se stiamo riempiendo le ore lavorative come bolle d’aria.
Se ancora queste domande non ci avvicinano alla soluzione, possiamo (anzi, dovremmo farlo a prescindere perché è davvero utile) applicare la legge 80/20 di Pareto per distinguere attività utili, clienti che generano margine così come per identificare problemi mangia-tempo e processi ridondanti. I primi rappresentano il 20% delle soluzioni e gli altri l’80% dei problemi.