Lo scorporo di interessi attivi impliciti
di Luca MambrinLa nuova versione dell’OIC 15, le cui disposizioni trovano applicazione già nei bilanci chiusi al 31.12.2014, contiene tra le altre novità anche alcuni interessanti chiarimenti in merito allo scorporo/attualizzazione dei crediti commerciali caratterizzati da dilazioni di pagamento con scadenza oltre 12 mesi senza previsione di corresponsione di interessi o con la previsione di interessi “irragionevolmente” bassi.
La tematica dello scorporo degli interessi attivi impliciti assume rilevanza per quei crediti i cui termini di pagamento sono lunghi (come detto, oltre i 12 mesi): il mantenimento di condizioni finanziarie fisiologiche comporta la necessità di ottenere un corrispettivo, ossia un interesse, per il periodo di indisponibilità del numerario.
Nel presupposto che questo finanziamento implicito si rifletta in una maggiorazione del prezzo praticato, il principio impone di attribuirgli una separata evidenza nel conto economico scorporandolo dal ricavo della vendita e facendolo concorrere alla formazione del risultato economico, in ossequio al principio della competenza economica, come interesse attivo.
Tale interesse può:
- essere chiaramente esplicitato;
- ritenersi implicito nel ricavo e quindi nel credito.
Nel secondo caso, se rilevante, è necessario scorporare dal prezzo un interesse appropriato, cioè il corrispettivo finanziario dell’operazione di dilazione del pagamento. Bisogna innanzitutto identificare i crediti da attualizzare che, come detto, saranno i crediti commerciali con scadenza oltre i 12 mesi dal momento della rilevazione iniziale, senza corresponsione di interessi, o con interessi molto bassi rispetto a quelli di mercato; tale meccanismo di attualizzazione invece non troverà applicazione, oltre al caso in cui l’incasso del credito sia previsto entro i dodici mesi:
- agli acconti ed in generale agli ammontari che non richiedono restituzione in futuro (ad esempio: depositi o pagamenti parziali a fronte di costruzioni in corso, anticipi per l’acquisto di beni e servizi, ecc.);
- ai crediti che hanno un tasso d’interesse basso per effetto di specifiche norme di legge;
- agli ammontari che intendono rappresentare garanzie o cauzioni date all’altra parte di un contratto (depositi, parte di un credito che verrà incassato alla scadenza del periodo di garanzia).
Tali crediti si rilevano inizialmente al valore nominale, e cioè in base all’effettivo diritto di credito che essi rappresentano, e la contropartita reddituale è rilevata distintamente tra:
- il ricavo relativo alla vendita del bene a pronti o alla prestazione di servizi;
- gli interessi attivi impliciti relativi alla dilazione di pagamento.
L’ammontare del ricavo di vendita o della prestazione di servizi è rappresentato dal corrispettivo a pronti del bene/servizio, pari al prezzo di mercato con pagamento a breve termine del bene/servizio. L’ammontare degli interessi attivi impliciti si determina per differenza tra il valore nominale del credito e l’ammontare del corrispettivo a pronti e si rileva inizialmente tra i risconti passivi, per poi farli concorrere alla determinazione del risultato del periodo a seconda della durata del credito.
In merito invece alla determinazione del tasso d’interesse il principio contabile precisa che da un punto di vista pratico, il tasso di interesse può corrispondere:
- o al saggio d’interesse di mercato prevalente per il finanziamento di crediti con dilazione ed altri termini e caratteristiche similari;
- o, in mancanza, al tasso per l’approvvigionamento di fondi esterni per il finanziamento della gestione tipica o caratteristica dell’impresa come ad esempio scoperti bancari, anticipazioni finanziarie, ecc.. Il tasso di attualizzazione può pertanto rappresentare il costo medio dei finanziamenti utilizzati per finanziare la produzione.
Il tasso d’interesse è quello della data dell’operazione, cioè del tempo in cui sorge il credito per cui l’impresa concede la dilazione di pagamento.
ESEMPIO
Si ipotizzi un credito commerciale di € 150.000 (Iva compresa), sorto all’inizio dell’anno x e con scadenza a due anni, al 31.12.x+1. Ipotizzando un tasso di interesse del 3%, in sede di chiusura del primo esercizio si procede all’attualizzazione del credito, considerando come periodo di attualizzazione la durata del credito, ovvero 2 anni.
La formula da applicare per l’attualizzazione del credito è la seguente:
VA = C/(1+i)t
VA = valore attuale dei crediti
C = importo dei crediti commerciali
i = tasso d’interesse
t = periodo di attualizzazione
Applicando la formula al nostro caso avremo:
Valore attuale = 150.000/ (1+0,03)2 =150.000/ 1,0609 = 141.389,39
Il valore trovato, € 141.389,39 rappresenta il valore attuale del credito; la differenza tra il valore nominale del credito (150.000 €) e il suo valore attuale (141.389) costituisce l’ammontare degli interessi impliciti:
Interessi impliciti = 150.000,00 – 141.389,39 = 8.610,61.
Il valore trovato rappresenta gli interessi relativi ad entrambi gli esercizi di durata del prestito; dovremo ora calcolare gli interessi di competenza di ciascuno dei due esercizi:
Interessi impliciti del I esercizio = 141.389,39 x 3% = 4.241,68
Interessi impliciti del II esercizio = (141.389,39 + 4.241,68) x 3% = 4.368,93
Vediamo, secondo le indicazioni fornite dal principio contabile, quali sono le scritture contabili da redigere in caso di attualizzazione di crediti commerciali infruttiferi a lungo termine:
- Rilevazione del credito nell’anno x:
d crediti verso clienti a diversi 150.000
a prodotti c/vendite 122.950,82
a iva a debito 27.049,18
- Rilevazione degli interessi attivi impliciti al 31.12 dell’anno x, scorporandoli dalla quota capitale:
d prodotti c/vendite a interessi attivi 8.610,61
- Rilevazione degli interessi attivi impliciti di competenza dell’anno x : si procede al calcolo degli interessi di competenza rinviando all’esercizio successivo la parte di interessi attivi di competenza di quest’ultimo periodo:
d interessi attivi a risconti passivi 4.368,93
- Rilevazione degli interessi attivi impliciti di competenza dell’anno x+1: all’inizio dell’esercizio x+1, dopo la riapertura dei conti, si procedere alla chiusura del risconto passivo e alla rilevazione degli interessi di competenza del’esercizio x+1:
d risconti passivi a interessi attivi 4.368,93