4 Aprile 2014

Gli studi di settore scaldano i motori

di Giovanni Valcarenghi
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In questi giorni si stanno completando gli strumenti che sono necessari al contribuente per la gestione delle dichiarazioni dei redditi; in particolare, la commissione degli esperti ha validato ieri i correttivi anticrisi proposti dalla Sose ed, inoltre, sulla GU del 31.03.2014 è stato pubblicato il decreto ministeriale 24 marzo, che apporta alcune modifiche strutturali al funzionamento degli studi sull’anno 2013.

In materia di correttivi anticrisi, un comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate segnala l’avvenuta validazione delle misura di decremento per l’anno 2013, preannunciando, di fatto, la prossima elaborazione di un decreto attuativo di ufficializzazione. Quindi, anche nella prossima dichiarazione gli studi di settore terranno conto della particolare congiuntura che ha interessato le attività economiche nel corso dell’anno, rendendo operativa una indagine sperimentale condotta su un campione di oltre 2 milioni di contribuenti.

L’efficacia dei correttivi, si afferma, dovrebbe essere tale da replicare i risultati del 2012, allorquando 7 contribuenti su 10 risultavano naturalmente congrui; gli altri, invece, hanno sfruttato sempre più massicciamente (circa +15% nel 2012 rispetto al passato) la possibilità di compilare il quadro delle annotazioni libere, segnalando l’esistenza di particolarità nell’esercizio dell’attività oppure la inefficacia dei correttivi nei loro confronti. Tali indicazioni costituiscono una sorta di contraddittorio anticipato con l’Agenzia delle entrate e, per conseguenza, assumono una valenza di non secondaria importanza nella eventuale fase del confronto (o accertamento) con l’ufficio.

Ancora una volta, la territorialità assume valenza primaria, al fine di poter individuare il differente peso che la crisi economica ha avuto nei vari settori economici e nelle diverse regioni.

Anche quest’anno, ci saranno 4 diverse categorie di correttivi: interventi relativi all’analisi di normalità economica; correttivi specifici per la crisi; correttivi congiunturali di settore; correttivi congiunturali individuali.

In merito alle modifiche già approvate con DM 24.03, invece, le stesse sono il frutto della possibilità, concessa al legislatore, di apportare variazioni ai provvedimenti già approvati entro il precedente mese di dicembre, al fine:

  • di poter tenere conto degli andamenti economici e dei mercati, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali;
  • di per aggiornare o istituire gli indicatori di coerenza.

Al riguardo degli indicatori, due specifici allegati tecnici provvedono al dettaglio delle modifiche apportate. Inoltre, è previsto che:

(a) la nota tecnica e metodologica relativa all’indicatore di normalità economica in assenza del valore dei beni strumentali già esistente dallo scorso anno (DM 26 aprile 2012) non si applica agli studi di settore che sono stati evoluti per il 2013;

(b) l’indicatore “Margine per addetto non dipendente” non fornisce esiti di coerenza per gli studi di settore approvati per il periodo di imposta 2013. Una specifica nota metodologica provvede, infine, ad aggiornare le modifiche alla territorialità.

Per completare l’appello, non resta che attendere il decreto che ufficializzi i correttivi ed il varo del software Gerico; ma per questi strumenti occorre avere ancora pazienza.