7 Dicembre 2013

Odissea comunicazioni: ma lo fate apposta?

di Sergio Pellegrino
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Era davvero necessario? La domanda ci è sorta spontanea nel momento in cui abbiamo letto il “criptico” comunicato stampa con il quale l’Agenzia delle entrate, a tre giorni lavorativi dalla scadenza prevista per la comunicazione dei beni ai soci e dei finanziamenti, un adempimento già più volte prorogato, ha varato una nuova proroga … anche se camuffata.

Per iniziare il pezzo dedicato all’ennesimo comunicato stampa che si fa beffe del lavoro di migliaia di professionisti italiani, considerato che:

– oggi (mentre sto scrivendo) è venerdì;

– il comunicato stampa è uscito alle 16.36 (per consentirci di passare un week end sereno);

– ho passato la settimana a fare convegni in giro per l’Italia in cui tutti sembravano interessati soltanto a sapere se questa nuova “benedetta” proroga mascherata ci sarebbe stata;

… la tentazione è stata grande.

Ho preso il mio pezzo di un mese fa sullo spesometro (Spesometro: proroga al fotofinish del giorno 8 novembre), ho utilizzato la funzione di word “sostituisci”, mettendo al posto del termine spesometro il termine comunicazione dei beni ai soci e dei finanziamenti, ho fatto diventare i due giorni lavorativi di preavviso tre (beh, un miglioramento in fondo c’è stato), … et voilà: pronto, con poco sforzo, un articolo che commentava adeguatamente un evento già vissuto poche settimane fa.

Mi è venuto in mente allora il film “Ricomincio da capo”, più conosciuto come Il giorno della marmotta” dopo che Letta lo ha citato (con il titolo non corretto) in relazione ai vent’anni al potere di Berlusconi (… ma nonostante sia piaciuto al Capo del Governo vale davvero la pena di guardarlo): ci troviamo in una situazione che definire ridicola è il minimo, se non toccasse, purtroppo, direttamente la nostra vita quotidiana e quella dei nostri collaboratori e clienti.

Alla fine non l’ho fatto, perché non sarebbe stato corretto nei confronti dei nostri Lettori, ma non posso esimermi dal riprendere la parte conclusiva di quell’intervento:

“Cosa aggiungere, se non che il quadro si fa sempre più sconfortante e che lavorare in questo Paese è sempre più difficile.

Si impone una seria riflessione da parte dei vertici dell’Agenzia, perché non ha senso parlare continuamente di semplificazioni, salvo poi rendere tutto più complicato, anche quando non appare affatto necessario.

E all’orizzonte ci sono le comunicazioni dei beni ai soci e dei finanziamenti, la cui scadenza è fissata al prossimo 12 dicembre. Se deve essere proroga, pardon apertura prolungata di Entratel, sommessamente chiediamo di saperlo subito … non vorremmo tra un mese essere nelle stesse condizioni di oggi”.

Mi sembra di poter dire che l’auspicata “seria riflessione” non solo non c’è stata, ma anzi, sembra che ai vertici dell’Agenzia si stia sviluppando una vena goliardica, in considerazione del fatto che nel comunicato stampa, chi lo ha redatto (sarà l’ufficio marketing?) ha avuto l’ardire di affermare che “l’Agenzia viene così incontro alle difficoltà rappresentate dai contribuenti tenuti a questi adempimenti”.

Affermazione incredibile (o appunto goliardica) se si pensa che la versione definitiva dei modelli di comunicazione e delle relative istruzioni, unitamente alle specifiche tecniche, è stata rilasciata solo il 27 novembre 2013 e, in base a quanto stabilito dallo Statuto dei diritti del contribuente, l’invio non poteva essere imposto ai contribuenti prima che decorressero 60 giorni, periodo che, guarda caso, scadrebbe il 26 gennaio 2014 (ossia pochi giorni prima del termine di “tolleranza” del 31 gennaio).

Nella testa ronzano allora incessanti due domande: come è possibile che professionisti e imprese restino inermi di fronte ad un tale scempio, in una situazione generale già così drammatica, ma soprattutto … lo faranno apposta? Perché se così non fosse la cosa sarebbe ancora più preoccupante.