Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico
di Andrea ValiottoGas in Etiopia
Simone Belladonna
Neri Pozza editore
Prezzo – 19,00
Pagine – 304
«La guerra d’Etiopia non è stata soltanto la più grande campagna coloniale della Storia contemporanea, ma anche, probabilmente, la miccia che ha fatto scoppiare la seconda guerra mondiale. Mussolini cominciò a prepararla sin dal 1925 e volle che fosse una guerra rapida, micidiale, assolutamente distruttiva. Per questa ragione mandò in Africa orientale mezzo milione di uomini armati alla perfezione, tanti aeroplani da oscurare il cielo, carri armati e cannoni in numero tale da sguarnire le riserve della madrepatria. E per essere sicuro della vittoria, autorizzò anche l’uso di un’arma proibita, l’arma chimica, sulla quale l’autore in questo libro ha raccolto con grande perizia tutte le informazioni possibili. Per cominciare, ha esplorato, per primo, gli archivi americani del FRUS, dove sono raccolti i dispacci degli alti funzionari degli Stati Uniti sulla preparazione della campagna fascista contro l’Etiopia. Si tratta di documenti di estrema importanza, perché rivelano le mosse del fascismo in armi e ne analizzano, giorno dopo giorno, la pericolosità per la pace nel mondo. Poiché il libro costituisce, in primis, la denuncia dell’impiego dei gas velenosi e mortali e di tutti gli inganni perpetrati negli anni per nascondere quei crimini, l’autore non ha trascurato dati accurati che offrissero un quadro completo dei diversi gas utilizzati, dei sistemi per utilizzarli, dei risultati ottenuti. Si tratta di migliaia di tonnellate di iprite e di fosgene scaricate soprattutto dagli aeroplani sui combattenti etiopici e sulle popolazioni indifese […]. Gli orrendi crimini del fascismo vennero, come è noto, cancellati dalla propaganda del regime, rimossi dai documenti e dai moltissimi libri pubblicati dai massimi protagonisti della guerra, come Badoglio, Graziani, Lessona, De Bono, dai gerarchi, dai giornalisti e da semplici gregari. Questa sconcertante autoassoluzione proseguì anche nel dopoguerra e nei decenni a seguire, mentre ogni tentativo di ristabilire la verità veniva prontamente ostacolato […]. Perché l’Italia venga a conoscere la verità su quei tremendi crimini bisognerà attendere il 1996, quando il ministro della Difesa, Domenico Corcione, farà alcune parziali ammissioni. Inutilmente, il governo imperiale etiopico ha cercato di trascinare Badoglio, Graziani e altre centinaia di criminali di guerra sul banco degli imputati. Tanto Londra che Washington hanno esercitato sull’imperatore Hailé Selassié ogni sorta di pressioni per dissuaderlo dall’istituire, come era giusto e legittimo, una Norimberga africana».
I miei documenti
Alejandro Zambra
Sellerio editore
Prezzo – 15,00
Pagine – 223
«Mio padre era un computer e mia madre una macchina da scrivere» si legge nelle prime pagine di questo libro, ed è proprio nell’incrocio e nella sovrapposizione tra la vita degli oggetti e quella degli esseri umani che prende forma l’epica quotidiana, intima e minuta, ma non per questo meno potente, di Alejandro Zambra. Lo scrittore cileno mette in rassegna bugiardi impenitenti e fantasmi in carne e ossa, banditi armati e giovani amanti, uomini ossessionati da un’idea superata della mascolinità o che si giocano l’ultima carta scommettendo sull’amore. Altri personaggi scoprono l’obsolescenza, come di merce, di sentimenti che sembravano eterni, o inseguono invano un padre che esiste solo nella memoria dell’infanzia. Il loro mondo è al tempo stesso modernissimo e antico, la cultura digitale del nostro secolo permea i dialoghi intensi e brillanti, ma nel cuore dei personaggi si insinua spesso una malinconia senza tempo, una passione romantica, un dubbio amletico. Le storie di Zambra scrutano vite che ci sembrano tanto più riconoscibili quanto più sono diverse dalle nostre, e risvegliano un desiderio di conoscenza, un sentimento della curiosità, quello in cui risiede la vera natura dell’arte narrativa quando prova a essere chiave di lettura del mondo, della sua crisi, del suo enigmatico ritrarsi. Queste vicende, questi documenti, vivono di suspense e fine ironia, humour e passione, spirito parodico e a tratti rabbioso. Sullo sfondo c’è il Cile con le sue recenti trasformazioni politiche e sociali («L’adolescenza era vera. La democrazia no» sostiene uno dei personaggi), e poi il mondo intero, da Oriente a Occidente, da Sud a Nord. Perché Zambra e le sue pagine plasmano e raccontano senza timore una sensibilità nuova e contemporanea, quel senso di apparente connessione che sembra unirci tutti nelle reti della comunicazione globale e che alla fine, paradossalmente, nasconde a noi stessi quanto siamo davvero vicini.
TRADITORI – Una storia politica e culturale
Marcello Flores
Il Mulino editore
Prezzo – 29,00
Pagine – 568
In ogni epoca il tradimento è stato considerato il crimine peggiore. Questo libro ricostruisce la storia del tradimento «moderno», quello che s’impone attorno alla metà del Settecento e si diffonde con le rivoluzioni americana e francese, quando si perfeziona una concezione del tradimento politico come rottura del patto che unisce tutti i cittadini alla propria patria. Ma chi è davvero un traditore quando si combatte per l’indipendenza del proprio paese o quando si vuole rovesciare un governo e cambiare radicalmente lo stato? Dalla rivoluzione americana alla Grande Guerra, un’affollata galleria di casi, tratti sia dalla storia europea sia da quella di Stati Uniti, Giappone, Argentina, Messico, sia dalla storia della colonizzazione in Cina, Sudafrica, India.
BOTANICA PER GIARDINIERI- L’arte e la scienza del giardinaggio spiegate e raccontate
Hodge Geoff
Guido Tommasi editore
Prezzo – 24,90
Pagine – 224
Botanica per giardinieri” è molto di più che un semplice manuale di riferimento: è un volume raffinato per chi ama il mondo di piante e fiori, una guida pratica per giardinieri, una fonte di informazioni per insaziabili curiosi e un faro nella nebbia per appassionati con il pollice verde. Impreziosito da eleganti illustrazioni, questo volume spiega in maniera dettagliata ma comprensibile oltre 3.000 termini botanici. Le nozioni scientifiche sono chiare e accessibili, il linguaggio botanico viene sciolto nell’ottica di una divulgazione quanto più ampia possibile senza allontanarsi dall’interesse pratico del giardiniere, esperto o neofita, che non si accontenta di rimanere in superficie. Le informazioni fornite non sono fini a se stesse, perché la teoria senza un po’ di pratica esaurisce parte del suo valore: ecco allora che le nozioni si trasformano in applicazioni, che un dato fornisce una soluzione o uno spunto stimolante. A completare il quadro alcune schede di approfondimento e pagine con cenni sulla vita di botanici e illustratori di piante, che aiutano a comprendere il contesto storico e il presente della scienza che si riflette ogni giorno nella foggia dei nostri giardini.
BORN TO RUN
Christopher McDougall
Mondadori editore
Prezzo – 17,50
Pagine – 384
Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, in questo libro ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara – “il popolo più gentile, più felice e più forte della terra” – sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all’aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato. Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone. Sapevate che la dieta ideale per un ultramaratoneta è quella vegetariana? E che più le scarpe da running sono ammortizzate più sono pericolose, e che quindi il modo migliore di correre è indossare le scarpe peggiori? E avreste mai immaginato che i corridori raggiungono il picco della velocità a 27 anni, dopo di che comincia un lento ma inesorabile declino?