La Forca Rossa
di Chicco Rossipelli di foca da mettere sui
Movement nuovi, siamo a
-12° e a
– 700 metri di dislivello.
Marmolada – il ghiacciaio che domina incontrastato le Dolomiti – e il
Passo di San
Pellegrino (lunga vita al direttore), a due passi dal Fuciade.
Forca Rossa, vicina di casa di
Cima Uomo.
Malga Roncac con vista panoramica spettacolare sulla perla delle Dolomiti:
Moena.
malga si trova immersa nei
boschi che piano piano salgono fino al
Catinaccio, il
Rosengarten, dove si trovava il
giardino di rose del
Re Laurino che secondo una prima versione era il re del
popolo di
nani che scavando nella roccia delle montagne, trovava cristalli, oro e argento. Oltre a queste ricchezze possedeva due
armi magiche: una
cintura che gli dava la forza pari a quella di 12 uomini e una
cappa che lo rendeva invisibile.
figlia di questi, la bellissima principessa
Ladina, aveva un enorme
campo di rose che curava assieme al padre.
romanticismo che non guasta mai. L’interno è veramente
piccolo (quindi si consiglia vivamente la prenotazione), i tavoli non saranno più di
sei a cui si aggiungono i
due della veranda da cui si domina la valle sottostante.
speck di produzione propria e ovviamente dei sublimi
formaggi accompagnati da una
salsa alle
cipolle e
mele e un’altra alle
cipolle rosse, con chiusura di g di
Roncac.
secondo è difficile scappare da uno splendido
uova,
speck e
patate, servito in una padella che rende il piatto veramente familiare. Lo speck è
rosolato al punto giusto da
croccare sotto i denti, per poi sciogliersi esplodendo in tutti i sapori che riempiono la bocca. L’
uovo è cotto al punto giusto di modo che il semplice contatto con i
rebbi della forchetta è il via libero all’
eruzione del tuorlo verso la
sublimazione con le
patate.
pinot
nero
Riserva
2011 della cantina
St. Michael di Appiano.
rosso tendente al
granato nei lati del bicchiere, all’olfatto si presenta complesso ed
evoluto. Sentori di
spezie dolci e
amarene stramature. In bocca sorprende l’armonia, la
morbidezza con tannini levigati e la mineralità. Chiusura lunga.
dolce? Basta il nome: un monumentale
Kaiserschmarrn.
Belvedere, uno dei balconi più spettacolari delle Dolomiti da dove lo sguardo può sconfinare su quello che ricordiamolo, è un patrimonio dell’
Unesco e, a ragione veduta, rappresenta la catena montuosa più bella del mondo.
Arabba e per la mitica
Porta Vescovo con le sue pendenze e i suoi tratti ghiacciati.
Fredarola dove, comodamente seduti su una terrazza che offre un panorama mozzafiato ci aspetta una splendida
fiorentina cotta alla brace nel camino a vista che rende il tutto una splendida chiusura per una grande giornata di sci.
chianina rigorosamente al
sangue, le immancabili
patate
arrosato e da
bere?
acqua, ci aspetta la discesa fino a Canazei!
dolcemente si
inerpica per i
boschi, per poi arrivare nella
Val Fredda con i suoi deliziosi
casoni che velocemente ci lasciamo alle spalle per procedere lungo la
Via dei Pastori n. 1 verso la
Forca
Rossa, nostro obiettivo situato a 2.490 metri. Arrivati in cima, il tempo di un buon tè caldo, prepariamo gli sci e giù per la polvere disegnando splendide curve nella solitudine.
Questo è sciare. In men che non si dica si viene catapultati fino al
Flora
alpina dove, dopo un divertente giro sugli slittini ci aspettano dei buonissimi
casonsei al burro fuso o, in alternativa, dei
canederli in
brodo.
tomini ai ferri con
riduzione di
aceto
balsamico e insalatina di
prosciutto di
cervo.
Col Margherita, il passo
San Pellegrino, il
Lusia e il
Latemar 2000, ci si rende conto che la fatica (nemmeno troppa) di una gita di sci di alpinismo vale molto più di un biglietto per una ordinaria affollata domenica di sci sulle pur sempre belle piste del Trentino.