8 Settembre 2014

La settimana finanziaria

di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
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America riflessiva, Asia ed Europa in progressione, Euro in discesa

Performance leggermente negativa per la borsa americana, con lo Standard & Poors che sembra far fatica a lasciarsi alle spalle la resistenza di 2000, raggiunta secondo molti analisti tecnici, a dire il vero, con molta facilità e che probabilmente necessiterà di un minimo di consolidamento prima di poter assistere a ulteriori rialzi. L’attenzione degli operatori era comunque focalizzata sulla pubblicazione del Labor Report, indubbiamente il dato più importante della settimana, che ha limitato le escursioni degli indici USA.

S&P -0.07%, Dow -0.31%, Nasdaq -0.17%.

L’ Asia ha mostrato una performance nettamente positiva, spinta dalle aspettative in merito all’attività futura di Bank Of Japan e di People Bank Of China. Più debole l’indice australiano, vista la dinamica erratica dell’oro, dell’Iron Ore e le oscillaziioni dei metalli industriali. L’introduzione del nuovo IPhone da parte di Apple e il flusso di notizie proveniente dalla fiera di Francoforte ha revitalizzato non solo i corsi dei produttori asiatici di Smartphone e dei produttori dei vari componenti, ma anche le quotazioni degli operatori Mobile che si apprestano a presentare nuovi piani tariffari agganciati alla distribuzione dei nuovi modelli.

Nikkei +1.61%, HK +1.9%, Shanghai +4.44%, Sensex +1.38 %, ASX -0.48%.

I mercati azionari europei hanno reagito meglio di Wall Street all’apparente miglioramento della crisi in Ucraina, dopo il raggiungimento di quella che sembra essere una tregua, siglata alla vigilia del vertice NATO, durante il quale verranno prese anche in considerazione le misure necessarie al contenimento della violenza in Irak e Paesi limitrofi. I mercati hanno atteso lumi da Mario Draghi speculando sulla possibilità di misure di stimolo più incisive da parte di BCE, a seguito di dati macro indubbiamente ben poco incoraggianti.

MSCI +1.30%, EuroStoxx50 +1.28%, FtseMib +1.65%.

Il dollaro si è mantenuto inizialmente prossimo al livello di 1.32 contro Euro, mentre il livello raggiunto contro Yen, vicino a 105 grazie soprattutto alle speculazioni in merito a reimpasti in seno al Governo Abe e ulteriori stimoli all’economia da parte di BoJ, ha favorito gli esportatori nipponici e potrebbe cominciare a far pensare al raggiungimento del livello di 1.10, fortemente desiderato dalla maggioranza degli industriali del Sol Levante. Dopo la riunione della BCE e l’intervento di Draghi il biglietto verde ha raggiunto immediatamente quota 1.294 contro Euro. Reagiscono positivamente tutte le valute relative ai mercati emergenti.

La dinamica delle decisioni delle banche centrali ha causato una netta progressione dei titoli obbligazionari in tutto il mondo, con il decennale tedesco che ha perso circa 5 punti base in termini di rendimento. Molto veloce la reazione del decennale italiano che, perdendo 10 basis point, ha portato lo spread BTP/Bund a un livello pari a 140.

 

Due gli appuntamenti di rilievo: Labor Report in Usa, Meeting BCE in Europa.

La settimana ha visto persistere lo scenario di “decoupling” tra economia USA, da una parte, e Europa e Giappone, dall’altra. Se a New York i mercati hanno vissuto seguendo la pubblicazione dei dati macro, che fanno vedere una notevole dinamicità (vedi l’ISM manufacturing agosto, uscito ai massimi da oltre 3 anni: 59 da precedente 57.1 e verso attese per 57), sostanzialmente ignorando le viscissitudini geopolitiche. L’Area Euro e il Sol Levante hanno invece avuto come catalizzatore l’aspettativa di ulteriori misure utili allo stimolo dell’attività economica da parte delle Banche Centrali. In America un dato che ha stupito gli analisti è stato quello relativo al mercato Automotive, che ha visto la pubblicazione di numeri migliori delle attese per numerosi nomi come Nissan North America e Chrysler, il cui fatturato è risultato per il mese di Agosto decisamente migliore di quanto preventivato. Il dato, che chiaramente indica una progressione della crescita economica negli USA, è risultato abbastanza in sintonia con il Beige Book, la cui lettura, nonostante la struttura fortemente aneddottica del report stesso, ha messo in evidenza come la crescita sia vista procedere, anche se a una velocità moderata o modesta, in 10 dei 12 distretti monitorati. L’attenzione era comunque focalizzata sulla pubblicazione dei dati relativa al Labor Report, in questo momento una delle rilevazioni maggiormente seguite dalla Federal Reserve. La pubblicazione di questo mese è risultata, però, moderatamente dissonante rispetto ai dati visti fin’ora. Il numero di buste paga create è stata decisamente inferiore alle attese, 142K vs 230K, mentre il tasso di disoccupazione diminuisce dal 6.2% al 6.1% come da previsioni degli analisti. Le aziende, dopo aver assunto in modo abbastanza aggressivo nella prima parte dell’anno, cercano ora di capire quale potrebbe essere l’evoluzione della domanda aggregata, prima di dare atto a ulteriori aumenti del personale. Il dato di Venerdì potrebbe essere, secondo molti osservatori, un freno alla velocità delle attività di tapering da parte della FED.

L’Asia ha recuperato parte del terreno perduto la settimana scorsa; il Giappone è stato spinto soprattutto dalla perdita di terreno dello Yen verso Dollaro, che ha permesso una netta progressione degli esportatori, e dalla speculazione in merito alla possibilità che, dopo alcuni dati macro sicuramente non brillanti (come l’indice Markit relativo al comparto servizi) il Governo di Tokyo possa metter mano a ulteriori manovre di stimolo all’economia. Inoltre, gli operatori si attendevano che nel rimpasto di governo il ministero della salute, che sovrintende al fondo GPIF, sarebbe stato affidato a Shiozaki, principale sponsor della diversificazione verso i mercati azionari, cosa puntualmente avvenuta.

In Cina, invece, sembra che il comparto manifatturiero abbia fatto registrare una crescita positiva mese su mese. Non sono mancate alcune rilevazioni di carattere “corporate”, come China Mobile, che ha mostrato una performance positiva, dopo che il gigante delle comunicazioni cinesi, che conta 800 milioni di abbonati, ha cominciato a ricevere preordini per l’IPhone 6. Samsung Heavy e Samsung Engineering in Corea salgono del 7%, dopo aver annunciato che si fonderanno prima della fine del 2014. C’era attesa a Hong Kong per i test di interconnessione del mercato dell’ex Protettorato Britannico con le Borse della Madrepatria, svolto a mercati chiusi nel finesettimana: secondo quanto comunicato dall’Authority locale, tutto sembra assolutamente in linea con la tabella di marcia e non sembrano essere emerse malfunzioni.

In Europa i dati del PMI manifatturiero di Agosto hanno certificato la perdita di pressione del ciclo economico europeo, con Italia e Spagna che hanno sorpreso in negativo e la Germania inaspettatamente più debole del solito. Se negli USA il Labor Report rappresentava il dato chiave della settimana, il vero catalizzatore per l’Europa è stata la riunione della BCE. Il taglio di 10 punti base, peraltro non preventivato dalla maggioraza degli analisti (solo 5 su 57 del panel intervistato da Bloomberg avevano previsto la manovra) ha avuto come primo effetto una netta accelerazione dei mercati azionari e la discesa dell’Euro fino a quota 1.3. Draghi ha poi confermato l’inizio di un programma di acquisto di Asset Back Securities, preoccupato soprattutto dall’evolversi, o in questo caso specifico del NON evolversi, del processo inflattivo. A questo proposito la BCE ha rivisto al ribasso la propria previsione per l’inflazione per il 2014, dallo 0.7% allo 0.6%, e ha confermato i livelli per il 2015 e per il 2016. La Banca Centrale Europea ha abbassato evidentemente anche le stime, portandole rispettivamente a 0.9% da 1% e 1.6% da 1.7%, mantenendo l’indicazione di downside risks. Al momento, però, con l’acquisto di ABS, ovvero titoli cartolarizzati, rimane remota l’ipotesi di una più incisiva campagna di acquisto di titoli pubblici e corporate bonds (il Quantitative Easing vero e proprio). Draghi ha altresì sottolineato, come aveva fatto a Jackson Hole, che nessuno stimolo monetario può essere sufficiente senza l’implementazione da parte dei paesi dell’Eurozona di profondi processi di riforma strutturale.

 

Settimana leggera in termini di dati, dopo il mercato del lavoro

La prossima settimana sarà decismente più scarna in termini di dati, come sempre dopo la pubblicazione del Labor Report. Verranno pubblicati i Wholesale Inventories, le vendite al Dettaglio e l’indice di confidenza pubblicato dall’Università del Michigan.

Finestra andamento mercati 5 settembre 2014

Finestra andamento mercati 5 settembre 2014

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