La settimana finanziaria
di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
a cura della Direzione Investment Solutions – Banca Esperia S.p.A.
Wall Street ai massimi storici, toniche borse asiatiche ed europee
Tra i dati comunicati questa settimana negli Stati Uniti il GDP relativo al primo trimestre ha confermato, risultando decisamente peggiore delle attese, la teoria della Federal Reserve in merito ad un primo trimestre fortermente penalizzato dal maltempo e un secondo quarter che potrebbe risultare decisamente migliore (tesi che sembra questa settimana essere anche supportata dai dati relativi ai Jobless Claims, pubblicati meglio delle aspettative e dagli ordini di Beni Durevoli). Frenano invece le Pending Home Sales, ma i mercati americani si mantengono positivi e fanno segnare il massimo assoluto anche grazie all’euforia post elettorale in Europa, che si è riverberata a Wall Street dopo il giorno di chiusura per il Memorial Day di Lunedì.
S&P +1.7%, Dow+1.00%, Nasdaq +2.755%
L’Asia ha visto una settimana positiva, grazie a una serie di report aziendali convincenti e grazie ad alcuni numeri che hanno in parte modificato la percezione degli investitori in merito alla crescita cinese. Fluttuano i titoli australiani, legati soprattutto al ciclo delle materie prime.
Nikkei +1.12 %, HK +0.57%, Shanghai +0.56%, Sensex +-1.59%, ASX+0.19%.
I mercati azionari Europei hanno recuperato dopo i risultati elettorali, in una settimana caratterizzata da scarsa attività, con la chiusura di Londra Lunedì e la giornata dell’Ascensione Giovedì 29. L’indice di Milano si dimostra il miglior performer, dopo che i numeri delle urne hanno di fatto legittimato Renzi e ridimensionato il Movimento fondato da Beppe Grillo.
MSCI +0.74%, EuroStoxx50 +1.79%, FtseMib +5.59%.
Settimana positiva per tutti i mercati obbligazionar,i sia in termini governativi sia in termini Corporate. Ottima la performance in Europa dopo il week-end elettorale. Buone le indicazioni provenienti dall’asta del Tesoro (collocati € 5.75 Mld di Btp a 5 e 10 anni con tassi a nuovi minimi record all’1.62% e al 3.01). In frazionale aumento, in chiusura di settimana, differenziali con il Bund di Italia e Spagna che sono però ritornati rispettivamente a quota 160 e 150 punti, dopo i timori della scorsa settimana
Il dollaro si è rafforzato contro Yen e, soprattutto, contro Euro dopo la serie di dati che indica una probabile accelerazione dell’economia nel secondo trimestre e dopo le parole di Draghi, che al primo Forum BCE ha evidenziato la necessità di sbloccare la disponibilità dei finanziamenti all’economia, anche attraverso la revitalizzazione del mercato europeo per le asset-backed Securities.
Poche Corporate News, interessanti solo le minute dell’ultimo FOMC
La settimana era contraddistinta da un Long Week-End, imputabile alla chiusura per il Memorial Day, ma l’euforia da “scampato pericolo” in Europa e una serie di rilevazioni Macro coerenti con le aspettative della FED, che prevede un secondo trimestre più brillante in termini di crescita, hanno permesso a Wall Street di far segnare una serie di massimi storici consecutivi. Sembra ormai accertato che la progressione dell’economia USA non particolarmente dinamica nel primo trimestre sia stata effettivamente causata da una serie di eventi meterologici particolarmente avversi. Il quadro prospettico sembra anche giocare a favore del rafforzamento del Dollaro.
In Asia la pubblicazione di un rapporto che indica come le compagnie appartenenti al comparto industriale cinese abbiano riportato utili in crescita per il trimestre di circa 10 punti percentuali, ha cominciato a far percepire agli operatori che il tasso di espansione del 7.5% dell’economia cinese potrebbe tornare ad essere un target raggiungibile. Crescono in settimana anche tutti i titoli legati alla tecnologia, grazie alla disputa tra Pechino e Washington che si accusano a vicenda di cyberspionaggio. Poche le News Corporate, con Samsung in netta progressione dopo una presentazione di prototipi di nuovi prodotti, che potrebbero competere ad armi pari con Cupertino. In Giappone si era diffusa la voce di una riduzione delle tasse alle aziende, ma l’ipotesi è stata subito smentita e, anzi, hanno cominciato a emergere riflessioni in merito alla strada che Kuroda potrebbe seguire per un’uscita dalla politica di stimolo all’economia.
In Europa l’attesa era evidentemente focalizzata sui risultati elettorali, nonostrante una settimana penalizzata dalla chiusura di NY e di Londra che, riducendo di fatto la liquidità, ha fatto da amplificatore ai movimenti borsistici. Le consultazioni hanno evidenziano una crescita importante per gli euroscettici, ma i sondaggi avevano decisamente sovrastimato il risultato finale per il Movimento Cinque Stelle. Il quadro che è emerso in Italia rafforza e legittima Renzi, annullando di fatto lungo l’orizzonte temporale la possibilità di elezioni anticipate. Il commento molto pertinente di alcuni autorevoli analisti, alla luce anche di quanto accaduto in Grecia, dove i risultati di Syriza sono buoni ma Pasok e ND rimangono a livello aggregato maggioranza, può essere così sintetizzato: i vari movimenti inclini all’euroscetticismo sono ancora troppo eterogenei per potersi condensare in una forza politica a livello europeo ma sono in grado, attraverso azioni locali, di influenzare e produrre spunti di riflessione per i singoli governi nazionali.
Il dato più importante per la Fed: Il Labor Report
La prossima settimana vedrà la pubblicazione di una serie di dati piuttosto interessanti.Verrano rilasciate entrambe le rilevazioni relative alla ISM, manifatturiera e servizi. Seguiranno Unit Labor Cost e Non Farm Productivity, ma saranno indubbiamente la pubblicazione del Beige Book e del Labor Report a catalizzare l’interesse degli analisti, soprattutto dopo i commenti di alcuni autorevoli membri della FED nelle ultime settimane.
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