27 Gennaio 2014

La settimana finanziaria

di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
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a cura della Direzione Investment Solutions – Banca Esperia S.p.A.

Prime indicazioni dalla performance dei mercati

Performance negativa delle borse americane, in una settimana molto tranquilla in termini di report macroeconomici ma densa di risultati aziendali, focalizzati soprattutto sulle trimestrali delle principali banche USA. L’America ha tra l’altro risentito della chiusura lunedì per il giorno dedicato a Martin Luther King.

Dow -1.7%, S&P -1.0%, Nasdaq + 0.12%. C’e’ attesa anche per la partenza della reporting season relativa al quarto trimestre 2013.

Mercati asiatici decisamente negativi, a causa sia del rafforzamento dello Yen contro dollaro sia del nervosismo generato da tassi a breve e dalle prospettive di espansione dell’economia cinese che hanno generato la più lunga sequenza di chiusure negative per il MSCI da Giugno 2012.

Nikkei -2.2%, Hang Seng -2.61%, Sidney -1.22% . Shangai +2.4%.

In una settimana caratterizzata da performance negative, anche se con volumi ridotti, l’indice Eurostoxx 50 è quello che ha mostrato la miglior solidità, con un rendimento negativo inferiore al punto percentuale. I buoni dati macro continentali hanno permesso agli indici nazionali una sostanziale tenuta.

Di nuovo un movimento erratico per il Dollaro, stabile a 1.355 per tutta la settimana, salvo una brusca decelerazione di nuovo a quota 1.37 dopo l’impatto combinato dei numeri relativi all’economia cinese e dei dati europei migliori delle previsioni.

Dopo una settimana positiva, lo spread tra BTP e Bund torna a riallargarsi molto velocemente fino a 220, grazie a un rinnovato interesse sui Bund, come desumibile dalla dinamica delle curve.

Pochi gli Spunti in Europa ed America, qualche preoccupazione in Asia

New York era chiusa lunedì per il Martin Luther King Day e la festività non ha fatto altro che sottrarre volume e volatilità a una settimana che ha visto nella pubblicazione di numerose trimestrali l’unico spunto operativo. Inoltre, l’attenzione degli osservatori macroeconomici e dei “FED Watcher” (gli analisti che per professione scrutinano e sezionano qualsiasi tipo di informazione possa provenire dalla Banca Centrale americana), è già in Stand-By per la riunione del FOMC della prossima settimana. Le notizie di carattere macro sono state sostanzialmente un non-event, con Industrial Production e Capacity Utilization in linea con le attese e un dato piuttosto debole per le Housing Starts, che però va a riequilibrare un dato molto forte, e anomalo, riferibile alla lettura del mese scorso.

In una settimana priva di sostanziali news provenienti dagli Stati Uniti, l’attenzione degli operatori è stata catalizzata da quanto successo in Cina, sia in termini di situazione sulla liquidità e sui tassi a breve, sia in termini di situazione economica. In primo luogo è suonato un campanello di allarme quando ICBC, primo istituto di credito nazionale, si è rifiutata di garantire un Wealth Management Product che ha contribuito a distribuire sul mercato. Questi prodotti sono stati accettati molto bene in tutto il Paese grazie a rendimenti elevati e alla convinzione da parte dei sottoscrittori che i lead manager garantissero implicitamente il prodotto stesso. Le banche, a questo punto, sono di fronte ad un bivio: o garantire e mettere a libro le perdite o generare una fuga dai prodotti e sottrarre alle aziende un canale di finanziamento importante. E’ evidente che un quadro come questo ha fatto scattare al rialzo i tassi a breve e People Bank Of China ha dovuto organizzare una massiccia iniezione di liquidità. E’ da notare che tutto ciò avviene in un periodo vicino al capodanno cinese, da sempre caratterizzato da tensioni di liquidità di sistema.In secondo luogo, i dati pubblicati cominciano a mostrare che la crescita di Pechino sta effettivamente rallentando. In particolare la lettura (49.6) dell’indice PMI – compilato da HSBC e Markit – è inferiore alle attese (50.3) ed è sotto il livello di 50, limite che separa l’espansione dalla contrazione economica, come nel caso dell’ISM in America. Anche altri dati sembrano puntare nella stessa direzione: nonostante il GDP 4Q sia risultato leggermente meglio delle attese, 7.7% contro 7.6%, la produzione industriale e gli investimenti rallentano, anche probabilmente a causa delle tensioni sui tassi.

In Europa la pubblicazione dello Zew Index e dei PMI hanno influenzato positivamente i mercati: ottime le rilevazioni in Francia, con l’indice per il comparto manifatturiero in crescita di due punti percentuali. Analogamente cresce meglio delle attese l’indice tedesco, che, per la parte manifatturiera (la più importante in assoluto per la Germania), mostra una progressione da 54,3 a 56,3, versus attese per 54,6. Questa serie di dati, per la prima volta consistentemente meglio del consensus, ha permesso agli indici europei di “galleggiare” rispetto a tutti gli altri blocchi continentali.

In termini di news negative gli analisti non hanno sicuramente gradito la perdita “a sorpresa” pubblicata da Deutsche Bank.

Prosegue il flusso delle trimestrali

Dopo la serie di trimestrali della scorsa settimana, riguardanti soprattutto il comparto creditizio, questa settimana ha visto in maggiore evidenza molti titoli legati alla tecnologia. Dal 27 Gennaio in poi sarà la volta di industriali e Consumer Goods.

Ibm ha visto calare nuovamente i ricavi (-5.5% anno su anno) a quota $27.70 Mld (stime a $28.29 Mld), ma ha confermato la guidance sul 2014 (EPS a $18 vs. consensus a $18.01). Le voci di mercato che girano in questo momento vedrebbero “Big Blue” cedere ai Taiwanesi di Lenovo, che in passato avevano già rilevato il business di IBM relativo ai laptop, anche la divisione Server.

Texas Instruments ha riportato utili in linea con le previsioni ($0.46) e ricavi a $3.03 Mld (stime a $2.99 Mld); Advance Micro Devices ha sorpreso, invece, soprattutto grazie alla progressione dei ricavi arrivati a $1.59 Mld (stime a $1.54 Mld).

United-Technologies ha battuto le stime degli analisti sugli EPS ($1.67 vs. $1.53), ma ha deluso dal lato dei ricavi ($16.76 Mld vs. $17.08 Mld).

Mc Donald’s ha, invece, riportato una trimestrale che, pur in linea con le aspettative, mostra un calo di fatturato sul mercato domestico, a causa di maggiore concorrenza da parte di competitors più piccoli e aggressivi e di una consumer confidence stagnante.

Ebay ha prodotto numeri contrastanti, con EPS a $0.81 (stime a $0.80) e ricavi a $4.53 Mld (stime a $4.55 Mld); il titolo sembra però beneficiare dell`approvazione di un piano di buyback da $5 Mld e della notizia della proposta da parte del finanziere Carl Icahn di uno spin-off di Pay-Pal.

Microsoft ha pubblicato un fatturato record nell’ultimo trimestre, che vede Steve Ballmer al timone della compagnia di Redmond. Mentre il mercato del software per PC si è stabilizzato, il motore della crescita viene dal Cloud computing e da XboX One, che ha ridicolizzato la rivale PS4 di Sony. Anche il tablet Surface sta guadagnando momentum nelle vendite, mentre sembra funzionare la strategia che ha visto l’annullamento di quattro divisioni, riunite sotto una unica unita operativa: il software e le applicazioni saranno sempre le stesse, ma scalabili, ovvero adattabili a ogni singolo device dell’universo MS.

 

Settimana in arrivo molto densa, sia in termini macro sia in termini di trimestrali

La prossima settimana risulterà più interessante di quella appena conclusasi dal punto di vista delle release macroeconomiche, che vedranno la pubblicazione delle New Home Sales, delle Pending Home Sales e del Case Shiller Index per quanto riguarda il mercato immobiliare, degli Ordini di Beni Durevoli, del GDP Annualizzato 4Q e della serie di dati legati a Personal Income, Personal Spending e Personal Consumption. L’università del Michigan renderà disponibile la Confidence Survey e il Chicago Purchasing Masnager Index. Sarà anche la settimana del FOMC, al termine del quale verrà reso noto il livello di intervento in termini di Quantitative Easing.

La settimana dal 27 al 31 Gennaio riserva anche una fitta serie di appuntamenti societari, con le trimestrali di Apple, Caterpillar, DuPont, Pfizer, AT&T, Yahoo!, Boeing, Dow Chemical, Exxon, Facebook, Colgate-Palmolive, Harley Davidson, Time Warner, 3M, Google, Mattel e Chevron.

Esaurito il flusso di trimestrali riferibili alle banche e alla maggior parte del Tech, l’attenzione degli analisti si sposta ora sui report degli altri comparti.

La reporting Season entra nel vivo anche in Europa, con le trimestrali di STM, Philips, Siemens, Novartis, Roche, Fiat, Infineon, H&M, Santander, LVMH, RD Shell, Diageo, CNH.

 

 

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