Bonus alberghi esteso alle strutture termali
di EVOLUTIONL’articolo 10, del D.L. 83/2014 ha introdotto all’interno dell’ordinamento tributario nazionale, un incentivo che coinvolge le “imprese alberghiere”, esistenti alla data del 1° gennaio 2012.
Si tratta di un credito di imposta, da utilizzare solo in compensazione, pari al 30% delle spese sostenute nei periodi di imposta 2014, 2015 e 2016, e fino ad un limite massimo di spesa di euro 200.000 per tutti e tre i periodi di imposta, “relative a interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c) e d), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni”.
La Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015), all’articolo 1, comma 320, ha esteso tale agevolazione anche alla manutenzione straordinaria, al risanamento conservativo e alla ristrutturazione edilizia che comporti un aumento della cablatura complessiva, purché nei limiti e secondo le modalità previste dalla legge sul piano casa.
Inoltre, l’articolo 1, commi da 4 a 7 della Legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017), ha prorogato per i periodi di imposta 2017 e 2018, il credito d’imposta per gli interventi di riqualificazione di strutture ricettive, turistico alberghiere; la misura viene innalzata al 65% delle spese sostenute, e viene estesa anche alle attività di agriturismo, allo scopo di ottimizzare il livello qualitativo delle strutture ricettive italiane, che necessitano di migliorie e di un innalzamento del livello qualitativo medio, e nell’ottica di voler sviluppare il turismo interno ed internazionale.
Da ultimo, la Legge di Bilancio 2018 (Legge 27/12/2017, n. 205) all’articolo 1, comma 18, ha esteso il credito di imposta per la riqualificazione delle strutture alberghiere anche alle strutture che prestano cure termali, per la realizzazione di piscine termali e per l’acquisizione di attrezzature ed apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle attività termali. L’agevolazione è pari al 30% delle spe3se sostenute fino ad un massimo di euro 200.000.
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