Modulo di pagamento pagoPA direttamente nelle cartelle esattoriali
di Clara PolletSimone DimitriIn linea con le prescrizioni del “Codice dell’amministrazione digitale” (articolo 5 D.Lgs. 82/2005), nelle cartelle dell’Agenzia delle entrate-Riscossione viene introdotto il nuovo Modulo di pagamento pagoPA, che innova e agevola le modalità di pagamento verso le pubbliche Amministrazioni e i gestori di servizi di pubblica utilità.
PagoPA è una piattaforma che mette in collegamento cittadini, Pubbliche Amministrazione e Prestatori Servizi di Pagamento per consentire il pagamento dei tributi in modo semplice e sicuro. Il contribuente può scegliere quale strumento di pagamento utilizzare in base alle sue preferenze e alle sue abitudini; chi effettua il versamento ha la possibilità di ricevere in tempo reale l’attestazione dell’avvenuto pagamento e la Pubblica Amministrazione può chiudere automaticamente la posizione debitoria dell’utente.
Il modulo di pagamento pagoPA fa riferimento al sistema realizzato dallo Stato e gestito dalla nuova società pagoPA Spa nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana. Tale modalità di pagamento andrà a sostituire gradualmente il bollettino Rav, che nel 2018 è stato utilizzato da cittadini e imprese per oltre 15 milioni di pagamenti di cartelle e avvisi, circa il 90% del totale delle transazioni (comunicato stampa Agenzia Riscossione dell’8 ottobre 2019).
L’adozione del suddetto sistema rappresenta un ulteriore passo avanti nell’ambito del percorso di innovazione intrapreso dall’Agenzia delle entrate-Riscossione. Il nuovo modulo permette di:
- trovare rapidamente le informazioni utili per il contribuente,
- aggiornare l’importo dovuto alla data del versamento,
- pagare facilmente anche attraverso lo smartphone tramite il QR code.
Non cambiano, invece, le modalità già previste con il bollettino Rav: si può pagare online oppure presso Poste, banche, tabaccherie e tutti gli altri canali aderenti al nodo pagoPA, portando con sé il modulo di pagamento inserito in cartella.
Si segnala che i bollettini Rav collegati a comunicazioni già inviate, ad esempio con riferimento alla “rottamazione-ter” delle cartelle, potranno continuare ad essere utilizzati per il pagamento; analoghe conclusioni valgono per quelle comunicazioni che verranno ancora inviate con bollettini Rav, fino a quando non sarà conclusa la transizione al sistema pagoPA.
Negli ultimi tre anni i pagamenti tramite il sistema pagoPA ricevuti dall’Agenzia delle entrate-Riscossione sono stati 4,7 milioni: trattasi del secondo posto, per numero di transazioni, tra gli enti aderenti alla piattaforma.
Il dato è costantemente in aumento: da poco più di 256 mila transazioni del 2017, quando l’Agenzia ha cominciato ad attivare il nuovo sistema per i propri canali web (sito internet e app Equiclick), si è passati a 2,2 milioni di operazioni effettuate nei primi otto mesi del 2019 a seguito dell’estensione di pagoPA anche agli altri operatori aderenti al nuovo sistema di pagamento elettronico.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione si attende una crescita esponenziale dei dati sopra riportati, grazie al piano avviato nel mese di ottobre 2019, che prevede l’inserimento direttamente in cartella del modulo di pagamento pagoPA.
Le performance dei canali di pagamento online, rispetto allo sportello, segnalano già ad oggi una netta preferenza a favore dei primi: nel 2018 sono state registrate circa 15,8 milioni di transazioni (oltre il 90% del totale), mentre sono stati 1,4 milioni i versamenti effettuati agli sportelli della riscossione, maggiormente orientati alla funzione di assistenza dei contribuenti. Il trend risulta confermato anche nei primi otto mesi del 2019, con oltre 10 milioni di transazioni effettuate nei canali di pagamento alternativi, a fronte di 750 mila versamenti registrati alla rete di sportelli.
Il modulo di pagamento pagoPA che Agenzia delle entrate-Riscossione sta inviando insieme alle cartelle è facilmente riconoscibile dal logo “pagoPA” e contiene due sezioni da utilizzare alternativamente in base al canale di pagamento scelto:
- una per “Banche e altri canali”, con un QR code e un codice CBILL,
- una per i pagamenti presso “Poste Italiane” caratterizzato dal riquadro Data Matrix.
L’elemento essenziale è costituito dal codice modulo di pagamento di 18 cifre che consente il collegamento alla cartella o all’atto ricevuto. Il modulo è stampato in modalità fronte/retro utilizzabile sia per il pagamento in unica soluzione sia per il versamento in più rate in base allo specifico documento a cui sarà allegato (cartella, rateizzazione).
Nulla invece cambia per i contribuenti, che possono continuare ad utilizzare i canali di pagamento fisici e telematici attualmente abilitati (sito, app, banche, poste, tabaccai, ricevitorie, bancomat, sportelli) versando l’importo dovuto con carta di credito o di debito, addebito in conto corrente o con le altre modalità previste.
Chi si reca agli sportelli fisici, come posta, banca o agli sportelli dell’Agenzia di Riscossione, può consegnare il modulo pagoPA all’operatore, che utilizzerà la sezione con i dati riferiti al canale di pagamento scelto.
Chi paga tramite i servizi telematici (ad esempio con il portale dell’Ente di Riscossione o l’home banking), deve inserire il codice modulo di pagamento di 18 cifre e l’importo da pagare riportati nel modulo pagoPA. Ancora più semplice il pagamento con smartphone e tablet tramite app: basta inquadrare il QR Code o il Data Matrix – rappresentati da un codice a barre quadrato – e il sistema identifica subito il relativo versamento da effettuare.