15 Luglio 2020

Economia circolare ed agevolazioni: un binomio vincente

di Sofia Pantani - Gruppo Finservice
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È atteso in questi prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che darà il via al Bando nazionale per l’economia circolare ai sensi dell’articolo 26 del D.L. 34/2019, da tempo atteso dalle imprese, che ha l’obiettivo di favorire la riconversione delle attività produttive verso un nuovo modello di economia in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse abbia una maggiore durata ed in cui la produzione di rifiuti sia ridotta al minimo, se non addirittura azzerata.

L’ultimo tassello mancante sarà, poi, l’apposito provvedimento che sancirà la data di apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione da parte dei soggetti interessati, prevista non prima del prossimo settembre.

Destinatari del contributo sono le aziende di qualsiasi dimensione e i centri di ricerca che, alla data di presentazione della domanda di contributo:

  1. operino in via prevalente nel settore manifatturiero oppure in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere;
  2. abbiano approvato e depositato almeno due bilanci;
  3. non risultino sottoposte a procedura concorsuale e non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Le imprese possono presentare progetti in forma singola oppure anche da realizzare congiuntamente tra loro, o con organismi di ricerca, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

Risultano agevolabili i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, da avviare dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione, che rispettino le seguenti caratteristiche:

  • di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 2 milioni di euro;
  • di durata minima 1 anno e massimo 3 anni;
  • finalizzati a riconvertire la produzione delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi oppure il notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una delle seguenti 5 tecnologie:
  1. innovazioni di prodotto e di processo per l’utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare;
  2. progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici per un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo         delle materie prime;
  3. sistemi e strumenti per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  4. strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
  5. sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (il cosiddetto “Smart packaging”) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati.

L’agevolazione prevista dal bando “copre” ben il 70% dei costi agevolabili sostenuti dalle imprese ed è così combinata: un contributo a fondo perduto pari al 20% a cui è abbinato un finanziamento a tasso agevolato pari al 50% delle spese, i cui termini e modalità di rimborso saranno stabiliti dal decreto ministeriale in corso di pubblicazione.

È da notare inoltre che tale incentivo è cumulabile col credito d’imposta nazionale previsto per le attività di ricerca e sviluppo, riconosciuto in misura pari al 12% dei costi, incrementando così ulteriormente la quota di beneficio accessibile per le imprese.

Di tutto rilievo anche i fondi stanziati per il Bando di sostegno all’economia circolare, pari a 210 milioni di €, così suddivisi:

  • 150 milioni di euro destinati alla concessione dei finanziamenti agevolati;
  • 60 milioni di euro alla concessione del contributo a fondo perduto.

Per tali risorse sono inoltre previste due riserve:

  • una per i progetti delle imprese di piccole e medie dimensioni e delle reti di imprese nell’intero territorio nazionale;
  • una destinata esclusivamente ai progetti da realizzare nel Mezzogiorno.

È possibile inoltre che tali risorse aumentino ulteriormente in funzione di stanziamenti aggiuntivi deliberati da parte delle singole Regioni e Province autonome, destinati a favorire le imprese del proprio territorio che realizzano progetti tra quelli incentivati dal bando.