Cosa significa sviluppo sostenibile?
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green BloggerSecondo il video rilasciato di recente da Google Trends, tra le domande più cercate online lo scorso 2021 troviamo: “Come aiutare il Pianeta?” La conferenza di Glasgow COP 26 dello scorso novembre ha riportato in primo piano l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile.
Ma cosa s’intende per sviluppo sostenibile? La prima definizione ufficiale di sviluppo sostenibile risale al 1987. La Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite ha pubblicato “Our Common Future” un documento nel quale si afferma che uno sviluppo è considerato sostenibile se è in grado di “soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
Quindi lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo economico che tiene conto della salvaguardia dell’ambiente e del territorio anche per chi verrà dopo di noi.
Il termine sviluppo sostenibile nasce negli Anni Settanta quando ci si rende conto che uno sviluppo economico tradizionale non è più accettabile per l’uomo, la natura e il Pianeta. La popolazione mondiale è aumentata e richiede più cibo, un consumo maggiore di risorse, di energia, di suolo e habitat. Fin quando le risorse naturali erano abbondanti rispetto alla popolazione, la crescita tradizionale è stata possibile. Da qualche decennio stiamo consumando in modo eccessivo le risorse che il Pianeta ci offre: queste risorse non sono infinite, sono limitate e si stanno esaurendo.
Lo sviluppo economico di tipo tradizionale mette in serio pericolo l’uomo e il territorio. La distruzione degli habitat è alla base della perdita di biodiversità e dei problemi di inquinamento che stiamo affrontando. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, con l’aumento della frequenza di fenomeni estremi quali siccità, uragani, tempeste.
Lo sviluppo sostenibile si basa su tre elementi connessi tra loro:
- tutela dell’ambiente;
- crescita economica;
- sviluppo sociale.
Se vogliamo che il nostro modello di sviluppo sostenibile funzioni davvero, ogni cittadino dovrà scegliere e acquistare in modo consapevole, preferire le marche e le aziende che sono concretamente impegnate nell’uso di energie rinnovabili, di materiali di origine naturale o derivati da riuso e riciclo.
Per i Comuni e gli enti pubblici, sviluppo sostenibile significa un’attenta pianificazione ambientale e tutela del territorio che passa anche attraverso certificazioni quali la VIA, valutazione di impatto ambientale, e la VAS, valutazione ambientale strategica.
Le linee guida da seguire sono quelle dell’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da realizzare nel corso di questi otto anni che ci separano dalla data prestabilita. Gli obiettivi dedicati al mondo della natura e dell’ambiente pongono l’accento sulle risorse quali acqua ed energia, e sugli ecosistemi marini e terrestri. La salute e il benessere per ogni cittadino, un’educazione di qualità, l’uguaglianza di genere sono gli obiettivi sociali da promuovere insieme ad una crescita economica di tipo duraturo, inclusivo e sostenibile.
Quando uno sviluppo si può definire sostenibile? Lasciami un commento, se ti fa piacere. Trovi il link al post completo per approfondire l’argomento. Buona lettura