Gli aspetti contabili del passaggio dell’azienda in liquidazione
di Laura MazzolaIl passaggio da azienda in funzionamento a azienda in liquidazione comporta una serie di rettifiche da apportare alla situazione dei conti redatta da parte degli amministratori.
In particolare, il mutamento dello stato del soggetto giuridico può provocare la necessità di procedere all’accantonamento di somme per rischi e oneri o per imposte conseguenti alla liquidazione dell’azienda.
Solitamente, in merito al profilo contabile, si procede ad una chiusura dei conti e, successivamente, a una riapertura, al fine di recepire, all’interno del libro giornale, la posizione emergente dal bilancio riferibile all’ultimo periodo di normale attività delle società.
Nella fase di liquidazione il bilancio deve essere redatto, in quanto compatibile, in base ai principi di redazione previsti per il bilancio ordinario.
Occorre, in particolare, procedere all’accantonamento a fondo per futuri oneri di liquidazione, nell’ipotesi di:
- compensi ai liquidatori o sostenimento di spese per perizie (oneri di liquidazione);
- accantonamenti per imposte su realizzo di beni aziendali (imposte indeducibili).
A titolo esemplificativo, la scrittura contabile in partita doppia, relativa all’accantonamento a fondo per oneri di liquidazione, prevede una variazione economica negativa, per il sostenimento di oneri di liquidazione, e una variazione finanziaria passiva, per la rilevazione dell’accantonamento a fondo.
Oneri di liquidazione | a | Fondi per rischi e oneri |
Accantonamento per compensi ai liquidatori e spese per perizie |
Diversamente, la scrittura contabile in partita doppia, relativa all’accantonamento a fondo per imposte indeducibili su realizzo di beni aziendali, prevede una variazione economica negativa, per l’accantonamento per imposte, e una variazione finanziaria passiva, per la rilevazione dell’accantonamento a fondo.
Accantonamenti per imposte indeducibili | a | Fondi per imposte (anche differite) |
Accantonamento per imposte su realizzo di beni aziendali |
Infine, si rileva che, nell’ipotesi in cui dovesse essere deliberata la mancata prosecuzione dell’attività, la gestione di liquidazione comporta la trasformazione del patrimonio aziendale da strumento di produzione del reddito ad un mero insieme di beni.
Le conseguenze sono:
- la cessazione della distinzione tra le macro-classi B e C di stato patrimoniale, ossia della distinzione tra immobilizzazioni e attivo circolante;
- l’interruzione degli ammortamenti e delle svalutazioni straordinarie per perdite durevoli di valore.