Riforma fiscale da attuarsi entro i prossimi 24 mesi
di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi TributariCon L. 111/2023, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 189 del 14.08.2023 (entrata in vigore il 29.08.2023) il Governo è stato delegato ad attuare, entro i prossimi ventiquattro mesi, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario.
In questo primo intervento di apertura si illustrano le principali disposizioni contenute nel capo I (articoli da 1 a 3) in cui sono indicati i principi generali e la tempistica che il Governo dovrà rispettare nell’emanazione dei citati decreti legislativi.
Cominciando da quest’ultimo aspetto, l’articolo 1 prevede che i decreti legislativi attuativi della riforma dovranno essere approvati entro ventiquattro mesi decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge delega (29.08.2023), fermo restando quanto previsto dall’articolo 21 della legge stessa, secondo cui entro dodici mesi il Governo deve adottare appositi provvedimenti per il riordino organico delle norme tributarie mediante la redazione di Testi Unici e di un codice del diritto tributario.
I decreti legislativi emanati dal Governi devono essere proposti dal Mef e, per quanto di competenza, dal Ministero per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con i Ministri competenti per materia.
Lo stesso articolo 1 prevede che gli schemi dei decreti legislativi devono essere corredati dalla Relazione tecnica contenente anche gli effetti derivanti sul gettito, e dalla Relazione sull’analisi dell’impatto della regolamentazione.
Inoltre, gli schemi dei decreti devono essere trasmessi alle Camere ai fini dell’espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia, che devono essere resi entro trenta giorni.
L’articolo 2 L. 111/2023 contiene i principi ed i criteri direttivi cui deve attenersi il Governo nell’esercizio della delega.
Focalizzando l’attenzione su quelli più interessanti, la delega deve:
- stimolare la crescita economica e la natalità aumentando l’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale, fermi restando i principi di progressività e di equità del sistema tributario;
- prevenire, contrastare e ridurre l’evasione e l’elusione fiscale;
- razionalizzare e semplificare il sistema tributario, anche rivedendo gli adempimenti dichiarativi e di versamento (ad esempio riducendo gli oneri documentali);
- assicurare un trattamento particolare per gli atti di trasferimento o di destinazione di beni e diritti in favore di persone con disabilità.
Allo scopo di adottare decreti legislativi adeguati e rispondenti ai citati principi, lo stesso articolo 2 prevede la possibilità di costituire tavoli tecnici (la cui partecipazione deve avvenire a titolo gratuito) tra l’Amministrazione finanziaria, gli enti territoriali, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e dei professionisti maggiormente rappresentative a livello nazionale e le associazioni familiari maggiormente rappresentative a livello nazionale.
A tale proposito, si segnala che già data 4 agosto 2023 il Mef ha pubblicato il decreto che istituisce il Comitato tecnico per l’attuazione della riforma tributaria, che avrà il compito di predisporre gli schemi dei decreti legislativi di attuazione della legge delega.
L’articolo 3 L. 111/2023 contiene i principi generali del diritto tributario dell’Unione europea e internazionale cui dovranno attenersi i decreti legislativi attuativi.
In particolare, è necessario:
- garantire l’adeguamento del diritto tributario nazionale ai principi dell’ordinamento tributario e ai livelli di protezione dei diritti stabiliti dall’ordinamento comunitario;
- assicurare la coerenza dell’ordinamento interno con le raccomandazioni dell’OCSE nell’ambito del progetto BEPS;
- provvedere alla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche e delle società;
- introdurre misure finalizzate a conformare il sistema di imposizione sul reddito ad una maggiore competitività sul piano internazionale;
- recepire la Direttiva Ue 2022/2523 (intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione);
- semplificare e razionalizzare il regime delle società controllate estere (cd. CFC), rivedendo i criteri di determinazione dell’imponibile assoggettato a tassazione in Italia.