Gli abbonamenti per il trasporto pubblico in dichiarazione
di Laura MazzolaGli abbonamenti del trasporto pubblico locale, regionale e interregionale sono detraibili nella misura del 19% e nel limite massimo di spesa di 250 euro, come previsto dall’articolo 15, comma i-decies, Tuir, introdotto dalla Legge di bilancio per il 2018.
Ai fini della detrazione, per abbonamento al trasporto pubblico si intende un titolo di trasporto che consente di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato.
Di conseguenza, la detrazione non spetta per l’acquisto di abbonamenti che implicano un utilizzo episodico del mezzo di trasporto pubblico.
In particolare, non spetta per:
- titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, quali i biglietti a tempo, o un numero limitato di viaggi o accessi alla linea;
- carte di trasporto integrale che includono, oltre al trasporto, ulteriori servizi, quali, ad esempio, le carte turistiche che consentono anche l’ingresso a musei o spettacoli.
Il limite detraibile indicato dal Legislatore deve intendersi riferito cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento, ai servizi di trasporto pubblico, proprio e dei familiari considerati a carico ed inseriti nel prospetto dedicato all’interno del modello dichiarativo.
In particolare, come affermato dall’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 14/E/2023, il limite di 250 euro costituisce l’importo massimo di spesa ammesso alla detrazione.
Ne deriva che, se il costo dell’abbonamento è suddiviso tra più soggetti, l’ammontare massimo sul quale calcolare la detrazione, da ripartire, non può superare i 250 euro totali.
La documentazione da controllare e conservare ai fini della detrazione è rappresentata dai titoli di viaggio, che indichino la spesa sostenuta e la data di sostenimento, ovvero dalla ricevuta di pagamento dell’abbonamento; inoltre, deve essere documentata la durata dell’abbonamento.
Nell’ipotesi di ricevuta di pagamento intestata ad un familiare a carico, oltre alla documentazione elencata, occorre produrre una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa.
In caso di assenza dell’indicazione della data di sostenimento della spesa, la stessa si presume sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento; così, nel caso di un abbonamento che decorre dall’1.9.2023, che non riporta la data di pagamento, si intenderà pagato in data 1.9.2023.
Ulteriormente, nell’ipotesi di emissione o ricarica del titolo di viaggio nominativo in formato elettronico, occorre verificare che la documentazione contenga le indicazioni essenziali a qualificare il titolo stesso, nonché ogni altra informazione utile ad individuare il servizio reso, quali il soggetto utilizzatore, il periodo di validità, la spesa sostenuta e la data di sostenimento della spesa.
Se la documentazione è intestata ad un familiare a carico, oltre alla documentazione elencata, occorre produrre una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa.
Infine, si ricorda che non possono essere detratte le spese sostenute e rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella Certificazione unica 2024 (punti da 341 a 352) con il codice 40.