21 Maggio 2016

Zero coupon

di Viviana Grippo
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Un’obbligazione zero-coupon – detta anche zero-coupon bond – è un’obbligazione il cui rendimento è calcolato come differenza tra la somma che il sottoscrittore riceve alla scadenza del titolo e la somma che ha versato al momento della sottoscrizione.

Volendo calcolare il rendimento del titolo occorre applicare la seguente formula:

r = (SR – SV)/SV

dove SR è la somma rimborsata al sottoscrittore e SV la somma versata dallo stesso.

Il tasso di rendimento netto è invece pari a:

rn= (100-p)/p*(1-t)

dove p è il prezzo di acquisto e t è la ritenuta fiscale.

Il termine “zero coupon” deriva da un aspetto “pratico” della gestione del titolo, difatti al tempo in cui le obbligazioni avevano forma cartacea, il pagamento degli interessi avveniva dietro consegna dell’apposito tagliando staccato dall’obbligazione stessa. Questo non accadeva invece per alcune tipologie obbligazionarie che non “possedevano” il tagliando da cui il termine “zero-coupon”.

Sono esempi di zero coupon bond il Buono ordinario del tesoro – o BOT – e i Certificati del tesoro definiti – o CTZ.

Tale tipologia obbligazionaria è generalmente utilizzata per durate di investimento limitate 3, 6 o 12 mesi, in quanto in caso di obbligazioni di durata superiore all’anno il sottoscrittore rinuncia al periodico incasso degli interessi maturati nel periodo precedente, potendo incassare il capitale versato e gli interessi maturati solo alla scadenza dell’obbligazione.

Come funzionano i zero coupon bond?

Normalmente tali titoli vengono emessi ad un prezzo inferiore al loro valore nominale, se quindi si supponesse un valore nominale pari a 100, il sottoscrittore all’atto dell’acquisto verserà all’emittente una somma inferiore pari, ad esempio, a 98, incassando, però, alla scadenza, 100.

La differenza tra 100 e 98 costituirà il rendimento: (100 – 98)/98*100 = 2,040%.

Tale rendimento deve intendersi lordo e da esso va scorporata la ritenuta. Attualmente, come sappiamo, la ritenuta in Italia è pari al 26% con l’eccezione dei titoli emessi dallo Stato Italiano e dagli Stati esteri presenti nella “white list” per i quali la tassazione è pari al 12,5%.

La differenza tra il costo di acquisto del titolo e il valore di rimborso dello stesso deve partecipare alla determinazione del risultato di esercizio secondo il principio di competenza economica. Dato che, come detto, il possesso dei titoli può essere più o meno ampio e anche essere a cavallo di due esercizi con la difficoltà di capire quanta parte del rendimento sia imputabile ad un esercizio e quanta all’altro, l’Oic 20 permette la ripartizione del premio in quote costanti per la durata di possesso del titolo stesso.

Contabilmente quindi rileveremo all’atto dell’acquisto dello zero coupon:

Altri titoli (sp)                                    a                      Banca c/c (sp)

La voce Altri titoli sarà allocata in C.III.6.

Alla chiusura dell’esercizio, per il rispetto del principio di competenza, si dovrà effettuare la seguente rilevazione:

Ratei attivi (sp)                                  a                      Proventi finanziari (ce)

Il rendimento andrà iscritto nella voce C.16.b di conto economico.

Infine, all’incasso la rilevazione sarà:

Diversi                                               a                      Diversi

Banca c/c (sp)

Erario c/ritenute (sp)

                                                           a                      Altri titoli (sp)

                                                           a                      Proventi finanziari (ce)