La rilevazione contabile dei mutui ipotecari e chirografari
di Viviana GrippoL’ipoteca su un immobile è una garanzia costituita mediante iscrizione nei pubblici registri immobiliari. Essa garantisce al creditore il diritto ad espropriare e vendere il bene trattenendo a sé il ricavato della vendita fino a concorrenza del debito capitale, interessi e oneri accessori. L’iscrizione ipotecaria ha efficacia ventennale, trascorso tale termine l’ipoteca si estingue salvo rinnovo alla scadenza su domanda del creditore. Il mutuo chirografario è invece un prestito che non presenta garanzie.
Nel presente contributo ripercorreremo gli aspetti contabili dei due istituti, iniziando dal mutuo ipotecario.
La rilevazione del mutuo ipotecario comporta sia la nascita del debito nei confronti dell’istituto di credito erogante sia l’accredito sul c/c delle somme prestate al netto degli oneri accessori (imposte e competenze bancarie).
In seguito, periodicamente, verranno addebitate sul c/c le rate del mutuo oltre agli oneri accessori di pagamento della singola rata. La rata del mutuo potrebbe variare in relazione alle modifiche del tasso di interesse (mutuo a tasso variabile), ma la scrittura non cambia in quanto la rata evidenzierà comunque un importo capitale distinto dagli interessi, e ciò anche nel caso in cui, in presenza di interesse variabile il contratto preveda rate costanti con allungamento del periodo di rientro.
All’atto dell’ultima rata il conto mutuo ipotecario banca dovrà risultare a zero. Nel caso le rate scadessero a cavallo d’anno, ad esempio rata trimestrale posticipata con scadenza fine febbraio, occorrerà rilevare il rateo passivo relativo agli interessi maturati dal 1 dicembre al 31/12.
Si rileva la concessione in data 1/3/2016 di un mutuo ipotecario durata 20 anni per euro 250.000,00 con rata trimestrale posticipata, durata 1/3/2016 – 29/02/2036.
Diversi |
a |
Mutuo ipotecario banca XX (sp) |
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250.000,00 |
Banca c/c (sp) |
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244.650,00 |
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Imposte deducibili (ce) |
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5.000,00 |
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Commissioni bancarie (ce) |
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350,00 |
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All’atto del pagamento della prima rata (dati liberi) rileveremo:
Diversi |
a |
Banca c/c (sp) |
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10.818,00 |
Mutuo ipotecario banca XX (sp) |
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3.316,00 |
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Interessi passivi su mutuo (ce) |
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7.500,00 |
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Commissioni bancarie (ce) |
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2,00 |
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Nel caso ipotizzato l’ultima rata dell’anno è relativa al periodo dicembre/febbraio, in tal caso sarà necessario rilevare il rateo:
Interessi passivi su mutuo (ce) |
a |
Ratei passivi su interessi (sp) |
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2.500,00 |
Le scritture relative al mutuo chirografo sono sostanzialmente le medesime di quelle del mutuo ipotecario. Anche in questo caso si rileverà da una parte la nascita del debito nei confronti dell’istituto di credito erogante e dall’altra l’accredito sul c/c delle somme prestate al netto degli oneri accessori (imposte e competenze bancarie). In seguito, periodicamente, verranno addebitate sul c/c le rate del mutuo oltre agli oneri accessori di pagamento della rata. Ove la rata del mutuo fosse variabile, in quanto il contratto prevede l’applicazione di un tasso variabile, la scrittura non cambia in quanto la rata evidenzierà comunque un importo capitale distinto dagli interessi. Anche in questo caso, all’occorrenza, all’atto della rilevazione dell’ultima rata il conto mutuo chirografario banca dovrà risultare pari a zero. Nel caso le rate scadessero a cavallo di anno occorrerà rilevare il rateo passivo relativo agli interessi maturati dal 1 dicembre al 31/12.