Innalzamento della rivalutazione per i terreni
di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi TributariA decorrere dal periodo di imposta in corso, l’ulteriore rivalutazione dei redditi dominicale ed agrario è innalzata al 30 per cento in luogo del 7 per cento. Tale novità, apportata dall’articolo 1, comma 909, della Legge di stabilità 2016, implica la variazione dell’articolo 1, comma 512 prima parte, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, e successive modificazioni, il quale ora dispone: “Ai soli fini della determinazione delle imposte sui redditi, per i periodi d’imposta 2013, 2014 e 2015, nonché a decorrere dal periodo di imposta 2016, i redditi dominicale e agrario sono rivalutati rispettivamente del 15 per cento per i periodi di imposta 2013 e 2014 e del 30 per cento per il periodo di imposta 2015, nonché del 30 per cento a decorrere dal periodo di imposta 2016. Per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, la rivalutazione è pari al 5 per cento per i periodi di
imposta 2013 e 2014 e al 10 per cento per il periodo di imposta 2015”.
Gli effetti della modifica in esame sono molto significativi in quanto viene meno l’abbattimento delle rivalutazioni al 7 per cento per tutti i soggetti, senza distinzione alcuna. In particolare, la variazione apportata dalla Legge di stabilità 2016 sostituisce il 7 per cento con il 30 per cento, lasciando inalterata la rivalutazione massima per i non professionali del 2015 e determinando un aumento dal 10 al 30 per cento per i professionali. Tutto ciò premesso, quindi, ai fini delle imposte sui redditi relative all’anno 2016, i redditi dominicali e agrari dei terreni iscritti negli atti del Catasto terreni sono soggetti a:





