Accertamento e statuto del contribuente: novità e criticità della riforma
di Andrea BongiUn pieno di novità per l’accertamento tributario e lo statuto dei diritti dei contribuenti. In attuazione della riforma fiscale contenuta nella L. 111/2023, i successivi decreti legislativi delegati hanno apportato profonde modifiche all’istituto dell’accertamento tributario e allo statuto del contribuente.
Tali importanti novità saranno oggetto di approfondimento durante il 5° incontro del master breve di Euroconference.
Il procedimento di accertamento tributario risulta, infatti, profondamente modificato sia nei suoi contenuti formali che sostanziali. Tra questi ultimi, di fondamentale importanza, risultano le nuove disposizioni che regolamentano il contraddittorio preventivo fra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente (nuovo articolo 6-bis, L. 212/2000).
Di fondamentale importanza, anche le novità apportate alla motivazione degli atti tributari contenute nel nuovo articolo 7 dello statuto del contribuente.
Per quanto riguarda il contraddittorio preventivo, le modifiche più importanti riguardano la predisposizione del c.d. “schema di atto” che formerà la base sulla quale si articolerà il confronto fra le parti.
Attenzione anche agli atti per i quali vi è l’obbligo di instaurare il contraddittorio preventivo e gli atti per i quali il procedimento resta ancora escluso.
Dovranno essere anche valutate con attenzione le conseguenze della mancata attivazione del contraddittorio e le interrelazioni di questo istituto con l’accertamento con adesione.
Tra le altre importanti novità introdotte in attuazione della riforma fiscale vi sono le disposizioni che disciplinano il nuovo regime dell’invalidità degli atti tributari.
Queste ultime prevedono il regime di annullabilità degli atti quale regola generale e il regime della nullità degli atti tributari quale vera e propria eccezione, limitata ai casi espressamente previsti dalla legge.
Importanti novità anche per quanto riguarda l’istituto dell’autotutela in ambito tributario. Con i nuovi articoli 10-quater (Esercizio del potere di autotutela obbligatoria) e 10-quinquies (Esercizio del potere di autotutela facoltativa) dello statuto del contribuente, l’autotutela trova ora una nuova qualificazione giuridica e nuove modalità e casi di concreta attuazione.
Anche l’istituto giuridico dell’interpello esce profondamente modificato dalla riforma fiscale. L’istituto risulta ora disciplinato nel nuovo articolo 11, L. 212/2000, che prevede specifici casi e limiti di applicabilità.
Importante anche la messa a terra delle procedure di analisi informatizzate del rischio fiscale.
Queste procedure finalizzate alla selezione dei contribuenti sulla base di specifici indicatori di rischiosità fiscale predefiniti, trovano ora un assetto normativo nel nuovo articolo 2, D.Lgs. 13/2024.
Si tratta di attività svolte dall’Amministrazione finanziaria, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale, aventi una triplice finalità: accertamento, compliance e riscossione delle imposte.
Le liste di contribuenti, che verranno generate attraverso queste nuove tecnologie informatiche, potranno essere utilizzate, infatti, sia per attivare procedure di accertamento e controllo, sia per stimolare l’adempimento spontaneo.
Anche le attività di riscossione sono destinatarie di queste nuove procedure, nella speranza che attraverso l’incrocio fra le molteplici informazioni contenute nelle banche dati del fisco sia possibile incrementare, di molto, l’efficacia e l’efficienza del sistema di riscossione nazionale delle imposte.