Apple
c’è! Direbbero i tifosi di calcio appassionati di tecnologia. E magari il 9 settembre, in occasione del collegamento mondiale in diretta da Cupertino, quando Tim Cook, amministratore delegato di Apple ha mostrato a tutti il suo nuovo orologio intelligente, qualcuno lo avrà anche fatto.
Da sempre Apple è stata in grado di sbalordire tutti realizzando prodotti innovativi capaci di soddisfare esigenze che prima non c’erano. Dopo l’iPhone tutti hanno capito cosa voleva dire davvero la parola smartphone, dopo l’iPad il grande pubblico ha sentito l’esigenza di comprarsi un tablet, cosa che ha aperto il mercato anche alla concorrenza. Ma dopo l’Apple Watch? In questo caso è palese che Apple sia arrivata in netto ritardo rispetto alla concorrenza. È già da un pezzo che Samsung, Sony e altri producono orologi intelligenti, mentre Apple continuava a condurre studi segreti, alimentando l’alone di mistero intorno al suo nascituro. Bene, finalmente lo smartwatch Apple è stato presentato. Non si chiama iWatch, come tutti pensavano, ma Apple Watch, e crolla subito un mito. Dopo iTunes, iPad, iPod, iMac, iPhone arriva un prodotto nuovo senza la “i” ma non sarà certo questo a scatenare le vendite. L’Apple Watch arriverà nei negozi nel 2015, lo farà portando una valanga di novità ed è certo che gente che ancora non sa a cosa serva realmente, fra qualche mese si troverà a desiderarne uno al polso.
La tecnologia di Apple Watch è un capolavoro di miniaturizzazione e ingegneria. Partiamo col dire che per ricaricarsi non ha bisogno di cavi, lo fa per induzione quando si appoggia su una piccola base magnetica. Inoltre, integra
due diodi a infrarossi e due sensori in grado di registrare il battito cardiaco. C’è anche un accelerometro, quindi l’orologio “capisce” in che posizione si trova e rileva se siamo fermi, camminiamo o stiamo correndo. Ciò apre le porte a una serie di funzionalità che possono rivelarsi preziose per gli sportivi, ma anche per chi potrà rendersi conto di condurre una vita forse troppo sedentaria. Quando arriverà in commercio, nel 2015, ma non c’è una data precisa, Apple Watch sarà disponibile in tre serie, ognuna disponibile in due versioni, uomo e donna, simili in tutto tranne che per le dimensioni dello schermo e con un’infinità di cinturini intercambiabili.
Le possibilità di personalizzare il quadrante sono infinite, perché al suo interno non esiste una sola parte meccanica, tranne la rotellina laterale, ma è tutto completamente digitale e quindi può scaricare app di ogni tipo. Con questo orologio si potranno inviare messaggi, visualizzare foto, fissare appuntamenti e registrare appunti e messaggi vocali. Segnala l’arrivo di una mail con una piccola vibrazione ed emette una serie di suoni, ognuno con uno specifico significato. Per gestire le telefonate, Apple Watch si collega all’iPhone, stessa cosa per le funzionalità che richiedono la localizzazione, come il Gps.
Una funzione chiamata Digital Touch permette di disegnare sullo schermo con le dita e spedire l’immagine a chi indossa un altro smartwatch di Apple, ma è possibile inviare anche delle vibrazioni sfruttando una tecnologia chiamata Taptic Engine e perfino la frequenza del proprio battito cardiaco. Fra le altre caratteristiche legate al rilevamento delle pulsazioni, c’è la possibilità di calcolare l’intensità dello sforzo quando si corre e, in base alla distanza percorsa e calcolata tramite il Gps dell’iPhone, tenere traccia dei miglioramenti.
In realtà, le funzionalità di questo dispositivo sono infinite perché è stata creata una nuova piattaforma di app dedicata proprio all’Apple Watch e permetterà agli sviluppatori di realizzare di tutto. Apple ha già parlato di app per trasformare l’orologio in un telecomando, per pilotare a distanza la fotocamera dell’iPhone, far vibrare il telefono quando non lo troviamo o metterlo in “uso aereo” durante un volo, senza tirarlo fuori dalla borsa, eseguire l’accesso alla propria camera d’albergo e molto altro. Insomma, questo Apple Watch, sarà pure arrivato in ritardo, ma segna un nuovo approccio al mondo degli smartwatch e, ne siamo certi, non passerà inosservato.