18 Maggio 2017

Assegnazioni e cessioni agevolate: la scelta non è sindacabile

di Enrico Ferra
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La fuoriuscita degli immobili dai bilanci delle società di persone o di capitali secondo le disposizioni agevolative previste dalla L. 208/2015 può essere realizzata attraverso tre distinte modalità:

  • assegnazione ai soci, con contestuale annullamento delle riserve di utili e/o di capitali corrispondenti al valore attribuito in sede di assegnazione;
  • cessione ai soci;
  • trasformazione in società semplice, qualora la società intestataria degli immobili sia una società immobiliare di “puro godimento”.

La scelta di una modalità rispetto ad un’altra è del tutto libera, come confermato dalla stessa Agenzia delle Entrate anche nell’ultimo documento di prassi, la circolare AdE 37/E/2016, ove viene ribadito che la possibilità di optare per l’assegnazione agevolata in luogo della cessione – e viceversa – costituisce una “scelta preordinata all’esercizio di una facoltà prevista dal legislatore”, potendo il contribuente scegliere la strada meno onerosa in ragione di un legittimo risparmio di imposta non sindacabile ai sensi dell’articolo 10-bis della L. 212/2000in materia di diritti del contribuente.

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Assegnazione agevolata e trasformazione in società semplice: novità e ultimi chiarimenti delle Entrate
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