2 Settembre 2014

Autofattura e integrazione nelle operazioni con l’estero

di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi Tributari
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Nella disciplina Iva delle operazioni effettuate con controparti non residenti assume particolare rilievo la questione relativa agli adempimenti che il cessionario o committente nazionale deve porre in essere per assoggettare ad Iva gli acquisti di beni o di servizi presso soggetti passivi d’imposta in altri Stati (Ue o extraUe), per i quali è stata verificata la rilevanza territoriale in Italia. Per tali operazioni, infatti, considerando che il soggetto che pone in essere la stessa non riveste la qualifica di soggetto passivo d’imposta in Italia, si pone la questione di come applicare il tributo, e per questa ragione le disposizioni nazionali, ed in particolare l’art. 17, co. 2, del D.P.R. n. 633/72 richiede all’acquirente o committente soggetto passivo d’imposta nazionale di procedere con l’inversione contabile o meglio conosciuto come “reverse charge”.

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