Utilizzabile in giudizio la documentazione non esibita nel corso della verifica
Nell’ambito di una verifica fiscale, l’articolo 52 D.P.R. 633/1972 rubricato “accessi, ispezioni e verifiche” richiamato – ai fini delle imposte sui redditi – dall’articolo 33 D.P.R. 600/1973, disciplina il potere di accesso e ricerca all’interno dei locali nella disponibilità del contribuente. Nel corso dell’ispezione tributaria, gli organi verificatori possono richiedere alla parte l’esibizione della documentazione…
Continua a leggere...Evasore totale: ai fini penali è richiesto il dolo specifico
Nel folto panorama dei fenomeni di evasione fiscale, l’evasore totale può essere qualificato come un soggetto completamente sconosciuto al Fisco che, nonostante eserciti un’attività economica soggetta a tassazione, non presenta la relativa dichiarazione dei redditi. Per contrastare tale fenomeno ai fini penali tributari sono previste specifiche sanzioni e, in particolare, la relativa normativa sostanziale di…
Continua a leggere...La residenza convenzionale supera le presunzioni domestiche
Come noto, per valutare correttamente la residenza fiscale della persona fisica, occorre fare riferimento alle norme nazionali e internazionali di riferimento. A livello domestico, l’articolo 2, comma 2, Tuir prevede che un soggetto passivo è residente in Italia se, per la maggior parte del periodo d’imposta: è iscritto nell’anagrafe della popolazione residente; ha il domicilio…
Continua a leggere...Trasferimento della casa madre in Svizzera e regime esenzione dividendi
Come noto, la direttiva comunitaria n. 90/435/CE (c.d. madre-figlia), ha il preciso scopo di evitare fenomeni di doppia imposizione economica che, potenzialmente, si possono verificare in seguito alle distribuzioni di dividendi effettuate da una o più società controllate, nei confronti della casa madre localizzate in ambito UE. In linea con le disposizioni comunitarie, a livello…
Continua a leggere...In assenza di una base fissa in Italia, il reddito viene tassato all’estero
L’articolo 25, comma 2, D.P.R. 600/1973 prevede che quando gli enti e le società corrispondono compensi per prestazioni di lavoro autonomo nei confronti di soggetti non residenti, deve essere operata una ritenuta a titolo d’imposta nella misura del 30%, anche per le prestazioni effettuate nell’esercizio di imprese. Ne sono esclusi i compensi per prestazioni di…
Continua a leggere...