5 Ottobre 2015

Bar dei circoli: come fare per non sbagliare…

di Guido MartinelliMarta Saccaro
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Sulla possibilità, da parte delle associazioni, di gestire un bar interno si è spesso detto tanto e, a volte, anche troppo, al punto che ci siamo resi conto della necessità di riprendere in mano la questione per sintetizzarla in alcuni concetti chiave.

In primo luogo, dobbiamo capire cosa intendiamo quando ci riferiamo al “bar” dei circoli. Quello che infatti gli enti associativi possono gestire è, caso mai, un “posto di ristoro”, cioè un’attività che faccia da sostegno a quella istituzionale e principale. Così, ad esempio, si comprende come il socio che ha svolto un’intensa attività fisica presso i locali del circolo possa avere la necessità di ristorarsi con una bevanda fresca e un panino. Questo è il concetto “chiave” che consente di interpretare ogni situazione, per definire se si tratti di un’attività commerciale o meno, e che è stato poi tradotto nel testo normativo.

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