La norma prevede che il credito d’imposta sarà riconosciuto ai soggetti che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie:
- sulla stampa quotidiana e periodica;
- sulle emittenti televisive;
- sulle emittenti radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Per poter beneficiare del bonus il valore di tali investimenti deve superare almeno dell’1% il valore degli investimenti di analoga natura effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.
L’agevolazione è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati; nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative il credito d’imposta è pari al 90%, nel limite massimo complessivo di spesa stabilito annualmente con specifico D.P.C.M..
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, mediante modello f24, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Per la definizione delle modalità attuative è prevista l’emanazione di apposito decreto attuativo, nel rispetto della normativa europea degli aiuti di stato, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, per definire modalità e criteri di attuazione delle disposizioni in esame, con particolare riguardo a:
- investimenti che danno accesso al beneficio;
- casi di esclusione;
- procedure di concessione e di utilizzo del beneficio;
- documentazione richiesta;
- l’effettuazione dei controlli;
- modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa massimo agevolabile.
L’emanazione del decreto attuativo dovrebbe dunque incentivare imprenditori e lavoratori autonomi ad utilizzare strumenti pubblicitari per favorire lo sviluppo della propria attività e quindi generare una ripresa in un settore in crisi come quello dell’editoria, come peraltro stabilito nella delega contenuta nella Legge 198/2016 che, all’articolo 2, comma 2, lett. n), prevede “l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, riconoscendo un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative”.
Saranno probabilmente esclusi gli investimenti pubblicitari realizzati via internet mentre sarà da chiarire se il calcolo dell’incremento per poter beneficiare dell’agevolazione dovrà essere effettuato sull’ammontare complessivo della spesa realizzata o sulla spesa realizzata sui singoli mezzi (stampa, televisione e radio).
Quanto prima si attende quindi l’emanazione del decreto attuativo che potrebbe incidere positivamente sugli investimenti pubblicitari delle aziende da qui alla fine dell’anno in quanto il bonus, attribuibile dal 2018, sarà calcolato già sugli investimenti realizzati nel secondo semestre di quest’anno.