Chartered Accountant, Tax Advisor? Come tradurre correttamente “commercialista” in inglese
di Stefano Maffei
Ritorniamo su un tema già trattato qualche mese fa, per andare alla ricerca della corretta traduzione di “dottore commercialista” al fine di rendere il professionista immediatamente riconoscibile alla platea di colleghi e clienti stranieri. Carta intestata, siti internet, informazioni commercialisti sempre più spesso richiedono la doppia lingua e questo può creare qualche fraintendimento.
Per definire il professionista che si occupa di pratiche fiscali e finanziarie, di rapporti economici e commerciali e di diritto tributario, suggerisco il termine accountant, con alcune precisazioni.
Nei Paesi dell’ex Commonwealth, è comune l’espressione Chartered accountant, che risale addirittura al 1854, quando furono fondati gli ordini di Edimburgo, Glasgow e Aberdeen. In quel contesto la parola chartered richiama la carta (la royal charter) che istituisce la corporazione e ne indica doveri e privilegi. Oggi, oltre ovviamente all’Inghilterra, gli Institutes of Chartered Accountants si trovano in molte aree del mondo, dall’India alla Jamaica, dal Pakistan all’Australia, dal Nepal all’Irlanda. Le attività prevalenti dei professionisti possono variare da paese a paese, ma le regole di base sono le stesse.
Da non confondere con chartered accountant è l’acronimo CPA, tipicamente statunitense, che si riferisce ai certified public accountants, il più prestigioso ordine di professionisti economico finanziari d’oltreoceano. Il titolo si acquisisce passando un esame denominato Uniform Certified Public Accountant Examination e si mantiene con la regolare raccolta di crediti di formazione continua (continuing professional education), da anni ormai obbligatoria anche per i professionisti italiani. Le statistiche – complicate dalle peculiarità dei singoli Stati in cui operano indipendenti State board of accountancy – indicano l’esistenza di circa 650.000 CPA operanti oggi negli Stati Uniti.
Una possibile alternativa ad accountant è tax advisor o tax consultants, espressione però inidonea a definire l’appartenenza ad un ordine professionale ma piuttosto utile per sottolineare determinate competenze, in particolare in materia di diritto e contenzioso tributario.
Da evitare è tax preparer, espressione molto usata negli Stati Uniti per definire chiunque richieda un compenso per compilare la denuncia dei redditi. Patronati e CAF, per esempio, senz’altro appartengono alla categoria dei tax preparers.
Spero a nessuno sia venuto in mente di anteporre Doctor alla dicitura Accountant, visto che l’appellativo Doctor in inglese identifica chi ha acquisito un dottorato di ricerca, e non il semplice laureato (per inciso, tradurremo sempre medico con medical doctor, proprio per evitare confusione).
Per i commercialisti appassionati di LinkedIn, infine, suggerisco di inserire -sotto al proprio nome e cognome- una breve dicitura che viene indicizzata nei motori di ricerca e potrebbe essere Accountant, Expert in Tax Law & Tax Litigation, oppure Accountant, Expert in Business Evaluation.
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