Come sviluppare la leadership
di Luisa Capitanio – Imprenditrice, consulente di strategia e organizzazione per PMIC’è una notizia davvero bella: tutti possiamo sviluppare la nostra leadership.
Si tratta di una qualità soft di grande valore: una competenza trasversale che merita di essere sviluppata, perché davvero utile in ogni contesto.
Una competenza che, prendendo in prestito il neologismo di Zigmund Baumann sul mondo che stiamo vivendo, possiamo definire “liquida”. Non esiste una formula magica, un vademecum preciso adatto a tutto e tutti: si tratta invece di un vero e proprio lavoro sartoriale. Un taglia e cuci di competenze, apertura mentale, adeguamento e taratura creato apposta per essere calato in uno specifico contesto.
In famiglia, nella scuola, nell’impresa, nelle associazioni, nell’ambiente sociale: sta proprio al leader saper cogliere gli elementi distintivi di un determinato contesto, caratterizzato sia dall’ambiente che dalle circostanze.
Riconoscere le diverse personalità e individuare le dinamiche, mettendo poi le competenze di leadership sviluppate a servizio del contesto e delle persone, permetterà di ottenere nei giusti tempi i risultati desiderati.
Quando in famiglia si deve prendere una decisione importante, come ad esempio fare un investimento, adottare uno stile democratico, che faccia sentire coinvolti tutti nella presa della decisione, fa sentire importanti e valorizzati anche i figli. Non importa l’età che hanno: vedersi coinvolti li rende responsabili e li aiuta a dare valore a ciò che accade e a sentirsi parte integrante di quella specifica scelta.
Nella scuola, un buon leader sarà colui che saprà dosare bene lo stile del coach, empatico e aperto all’ascolto, ma anche esigente per fare in modo che gli studenti siano costantemente focalizzati nello studio e nel rendimento.
Uno stile autoritario è consigliabile quando, nel pericolo, bisogna tenere il focus in modo determinato, diventando magari anche esigenti. Ma, udite udite, esiste anche l’autorità gentile: usare la gentilezza come arma per far convogliare le energie e gli sforzi verso un’unica direzione è una competenza che denota una leadership davvero rivoluzionaria.
Quando il contesto è complesso, quando vi sono situazioni conflittuali che rendono difficile la comunicazione tra le persone, il compito del leader è quello di favorire il dialogo, di calmare gli animi, di smussare gli angoli. Saper dimostrare la propria umanità, non temere di essere messi alla gogna se si è commesso un errore, anzi usare l’errore come momento di confronto per capire come affrontare meglio il futuro e non ripetere più l’incidente, mette il leader in una posizione di vera forza.
La vera forza sta, infatti, nell’ammissione della vulnerabilità, che incoraggia gli altri a fare altrettanto, a scoprirsi per quello che sono, togliendo le maschere.
Ecco che allora emerge l’autenticità, che in modo naturale allontana chi non è autentico e in modo altrettanto naturale aiuta chi sta con noi ad esserlo a sua volta.