#Conciliamo: bando per la conciliazione del tempo di vita e di lavoro
di Clara PolletSimone Dimitri“#Conciliamo” è il bando che destina 74 milioni di euro per progetti di conciliazione famiglia-lavoro. I fondi sono destinati a interventi che promuovano un welfare su misura per le famiglie e per migliorare la qualità della vita di mamme e papà lavoratori. La misura persegue la realizzazione di progetti di welfare aziendale, che consentano ai datori di lavoro di sviluppare azioni in favore dei propri lavoratori al fine di assecondare i loro bisogni e quelli delle loro famiglie.
Con il decreto del Ministro pro tempore per la famiglia e le disabilità del 30 aprile 2019, registrato dalla Corte dei conti n. 1114 il 31 maggio 2019, il legislatore mira all’incremento della produttività delle imprese, incentivando lo sviluppo di progetti capaci di risolvere problematiche comuni ai lavoratori.
L’Avviso pubblico denominato “#Conciliamo”, emanato dal capo del Dipartimento delle politiche della famiglia pro tempore in data 26 agosto 2019, era stato in un primo momento sospeso con il provvedimento del 3 ottobre 2019, in attesa di approfondimenti e verifiche in merito all’individuazione dei soggetti titolati a proporre le domande di finanziamento.
Con il provvedimento dell’8 novembre 2019 è stato pubblicato un nuovo Avviso pubblico con medesime finalità, destinato ad una più ampia platea di beneficiari. Possono presentare domanda di finanziamento:
- le imprese aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;
- i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate;
- i soggetti di cui ai punti precedenti possono partecipare anche in forma associata, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI).
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:
- tra 15.000 e 50.000 euro per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi (voce A1 del conto economico) relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro (microimprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 10% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 30.000 e 100.000 euro per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 100.000 e 300.000 euro per le imprese con un numero di dipendenti da 50 a 250 unità e i cui ricavi relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 250.000 e 1.500.000 euro per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.
Le proposte progettuali devono prevedere azioni, nel contesto dell’ambiente di lavoro e nella relativa organizzazione, che perseguano uno o più dei seguenti obiettivi riguardanti il rapporto tra la famiglia e l’attività lavorativa:
- crescita della natalità;
- riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne;
- incremento dell’occupazione femminile;
- contrasto dell’abbandono degli anziani;
- supporto della famiglia in presenza di componenti disabili;
- tutela della salute.
Per accedere al finanziamento occorre presentare via pec all’indirizzo conciliamo@pec.governo.it, entro le ore 12:00 del 18 dicembre 2019, la domanda unitamente alla seguente documentazione:
- il piano finanziario redatto utilizzando la specifica modulistica – Modello n. 2;
- patto di integrità presentato e sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante – Modello 3;
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
- copia dell’atto costitutivo o dello statuto del proponente;
- una relazione sulle attività in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente ovvero una dichiarazione di non aver mai intrapreso azioni di welfare;
- il bilancio dell’ultimo esercizio finanziario concluso antecedentemente alla presentazione della domanda di finanziamento.
A pena di esclusione non possono essere presentate più domande di finanziamento dallo stesso soggetto individuale.