31 Ottobre 2024

Contabilizzazione dell’assegnazione di un bene di valore superiore al valore netto

di Laura Mazzola
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La scheda di FISCOPRATICO

L’assegnazione agevolata dei beni ai soci consente di assegnare i beni dell’impresa tramite il versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte dirette e dell’Irap.

Tale assegnazione può avvenire in sede di:

  • distribuzione di riserve di capitale;
  • distribuzione di riserve di utili o di utili;
  • recesso del socio, liquidazione della società o riduzione del capitale sociale per esuberanza.

Il CNDCEC, con il documento intitolato “L’assegnazione dei beni ai soci: trattamento contabile e profili operativi”, del marzo 2016, ha rilevato che, in sede di assegnazione dei beni, possono verificarsi degli effetti diversi, a seconda della valutazione del bene oggetto di assegnazione.

In particolare, possono verificarsi le seguenti ipotesi:

  • i soci attribuiscono al bene un valore pari al suo valore netto contabile;
  • i soci attribuiscono al bene un valore superiore al suo valore netto contabile;
  • i soci attribuiscono al bene un valore inferiore al suo valore netto contabile.

Ai fini della contabilizzazione, possono essere utilizzate diverse opzioni:

  • il metodo del valore contabile, con il quale si prevede lo storno di una riserva di patrimonio netto di ammontare pari al valore contabile del bene assegnato ai soci;
  • il metodo della riserva da rivalutazione, con il quale si prevede l’iscrizione di una riserva di rivalutazione monetaria per un ammontare pari alla differenza tra valore normale del bene assegnato e valore contabile;
  • il metodo proposto nel documento del CNDCEC, con il quale si prevede, nell’ipotesi di valore del bene assegnato superiore o inferiore rispetto al valore netto contabile, la rilevazione della plusvalenza o della minusvalenza a conto economico.

Si ipotizzi che al socio Rossi Marco sia assegnato un immobile con costo storico pari a 100.000 euro, fondo ammortamento pari a 6.000 euro e valore normale pari a 95.000 euro.

I metodi utilizzabili, ai fini della contabilizzazione, sono i 3 elencati in precedenza.

Il primo metodo prevede lo storno della riserva di patrimonio netto, senza alcuna rilevazione della plusvalenza.

Le scritture contabili sono le seguenti.

Riserve a Diversi 189.000 euro
Distribuzione delle riserve
a Socio Rossi Marco c/dividendo 94.000 euro
a Socio Verdi Antonio c/dividendo 95.000 euro

Come si evince dalla scrittura contabile, il socio Rossi Marco, assegnatario dell’immobile, vanta un credito nei confronti della società pari a 94.000 euro, ossia il valore contabile netto dell’immobile; diversamente, il socio Verdi Antonio vanta un credito superiore pari a 95.000 euro, ossia il valore normale dell’immobile.

 

Fondo ammortamento immobile a Immobile 6.000 euro
Chiusura del fondo ammortamento dell’immobile
Socio Rossi Marco c/dividendo a Immobile 94.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Rossi Marco

 

Socio Verdi Antonio c/dividendo a Banca c/c 95.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Verdi Antonio

Formalmente si viene a creare una disparità di trattamento in capo ai soci.

Occorre, però, evidenziare che, considerando il principio di prevalenza della sostanza sulla forma, la soluzione, nella realtà, non evidenzia alcuna disparità.

Il secondo metodo prevede l’iscrizione di una riserva di rivalutazione monetaria per un ammontare pari alla differenza tra il valore norma del bene assegnato ai soci e il valore contabile del bene.

Le scritture contabili sono le seguenti.

Riserve a Socio Verdi Antonio c/dividendo 95.000 euro
Distribuzione delle riserve nei confronti del socio Verdi Antonio
Immobile a Riserva di rivalutazione 1.000 euro
Rivalutazione dell’immobile e iscrizione della riserva a patrimonio netto
Diversi a Socio Rossi Marco c/dividendo 95.000 euro
Assegnazione del bene al socio Rossi Marco
Riserva di rivalutazione 1.000 euro
Riserve 94.000 euro
Socio Rossi Marco c/dividendo a Immobile 95.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Rossi Marco
Socio Verdi Antonio c/dividendo a Banca c/c 95.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Verdi Antonio

Si evidenzia che l’iscrizione di una riserva di rivalutazione risulterebbe in contrasto con il Principio OIC 28, il quale afferma: “Nella voce AIII “Riserve di rivalutazione” si iscrivono le rivalutazioni di attività previste dalle leggi speciali in materia, alcune delle quali possono prevedere una specifica evidenza in bilancio”.

Il terzo e ultimo metodo prevede la rilevazione di un plusvalore a conto economico da iscrivere alla voce A.5 “Altri proventi”.

Le scritture contabili sono le seguenti.

Riserve a Diversi
Distribuzione delle riserve
a Socio Rossi Marco c/dividendo 94.000 euro
a Socio Verdi Antonio c/dividendo 95.000 euro

Come si evince dalla scrittura contabile, il socio Rossi Marco, assegnatario dell’immobile, vanta un credito nei confronti della società pari a 94.000 euro, ossia il valore contabile netto dell’immobile; diversamente, il socio Verdi Antonio vanta un credito superiore pari a 95.000 euro, ossia il valore normale dell’immobile.

Fondo ammortamento immobile a Immobile 6.000 euro
Chiusura del fondo ammortamento dell’immobile
Socio Rossi Marco c/dividendo a Diversi 95.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Rossi Marco e rilevazione della plusvalenza
Immobile 94.000 euro
Plusvalenza 1.000 euro

 

Socio Verdi Antonio c/dividendo a Banca c/c 95.000 euro
Estinzione del debito nei confronti del socio Verdi Antonio

Tale metodo, sostenuto dal CNDCEC, prevede l’iscrizione della plusvalenza, anche se, in realtà, l’assegnazione dei beni ai soci non determina un miglioramento del risultato di periodo.

Infatti, l’assegnazione determina una riduzione patrimoniale della società per un importo pari al valore di mercato del bene assegnato ai soci.