28 Aprile 2018

Contributi in conto impianti e tariffa GSE

di Viviana Grippo
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I contributi erogati alle imprese possono avere diverse nature: possono essere infatti connessi ad oneri specificamente individuati o possono essere erogati al solo scopo di aumentare le risorse dell’impresa.

Si distinguono in tal senso:

  • i contributi in conto esercizio se i conferimenti vengono destinati al finanziamento di esigenze di gestione aziendale,
  • i contributi in conto capitale se i conferimenti sono destinati al potenziamento o alla ristrutturazione del patrimonio aziendale,
  • i contributi in conto impianti se gli stessi sono erogati specificamente per consentire l’acquisizione di beni strumentali ammortizzabili.

Dal punto di vista contabile è necessario distinguere i contributi in conto esercizio (e in conto capitale) dai contributi in conto impianti.

Nel primo caso, all’atto della liquidazione del contributo, si rileverà l’esistenza del credito verso l’ente erogatore:

Credito vs Ente XY (sp)                     a                  Contributi in conto esercizio (ce)

All’atto dell’accredito dello stesso verrà rilevato l’incasso al netto della ritenuta del 4%:

Diversi                                                  a                  Credito vs Ente XY (sp)

Banca c/c (sp)

Erario c/ritenute (sp)

Un caso particolare di rilevazione contabile di contributi in conto esercizio è rappresentato dalla rilevazione del contributo del GSE (tariffa) erogato in caso di sfruttamento di impianto fotovoltaico.

Al momento in cui si riceve dal GSE la comunicazione della tariffa si provvede alla seguente rilevazione:

Crediti vs/GSE (sp)                            a                                       Tariffa incentivante (ce)

Quando si avrà l’incasso della tariffa incentivante si rileverà anche la ritenuta subita:

Diversi                            a                                       Crediti vs/GSE (sp)

Banca c/c (sp)

Erario c/ritenute (sp)

Diversamente, se trattasi di contributo in conto impianti, possono essere utilizzati due metodi alternativi:

  1. metodo indiretto, il ricavo viene iscritto alla voce A5) e rinviato per competenza agli esercizi successivi mediante l’iscrizione di risconti passivi;
  2. metodo diretto, il contributo viene portato a diretta riduzione del costo delle immobilizzazioni cui si riferisce. In tal modo il contributo non viene iscritto a Conto economico ma il risultato d’esercizio è correttamente influenzato dal contributo perché l’ammortamento del bene strumentale viene calcolato sul valore del bene al netto dell’importo del contributo.

Con il metodo indiretto, all’atto del ricevimento della fattura di acquisto del bene, l’azienda rileverà nello Stato patrimoniale l’acquisto dello stesso e procederà poi alla rilevazione del contributo come segue:

Credito verso Erario ex legge …..(sp)                  a              Contributi in conto impianti (ce)

Quindi rileverà a fine anno l’ammortamento del bene.

Ammortamento Impianti (ce)                 a                  Fondo ammortamento Impianti (sp)

Con riferimento al contributo in conto impianti, invece, occorrerà rilevare il relativo risconto. La scrittura contabile sarà la seguente:

Contributi in conto impianti (ce)                a                  Risconti passivi (sp)

Con il metodo diretto, iscritto tra le immobilizzazioni il bene acquistato, la rilevazione del contributo avverrà direttamente a scomputo del suo valore. Contabilmente quindi si rileveranno le seguenti scritture:

Diversi                            a                     Debiti vs Fornitore (sp)

Impianti (sp)

Erario c/iva (sp)

Credito verso Erario ex legge …..(Sp)                         a              Impianti (sp)

Si procederà quindi alla rilevazione dell’ammortamento che quindi apparirà di minore valore per effetto dello storno del contributo:

Ammortamento Impianti (ce)                   a           Fondo ammortamento Impianti (sp)

Il bilancio d’esercizio dopo la riforma