Contributi per le imprese esportatrici colpite dal conflitto in Ucraina
di Clara PolletSimone DimitriDal 12 luglio 2022 è stato introdotto un nuovo strumento a supporto delle imprese italiane che, a seguito del conflitto in Ucraina, hanno subito delle perdite di fatturato derivanti dalle mancate vendite verso i territori interessati dalla guerra.
Le procedure sanzionatorie introdotte dall’Ue (es. embargo), in risposta alla missione militare della Russia, hanno causato ingenti danni economici per le imprese italiane che effettuavano scambi commerciali con le aree interessate dal conflitto (Ucraina, Russia e Bielorussia).
Per sostenere le aziende esportatrici maggiormente legate ai suddetti mercati esteri, è stato introdotto un nuovo finanziamento a tasso agevolato (con rimborso a tasso zero) in regime “de minimis”, affiancato da un contributo a fondo perduto in regime di Temporary Crisis Framework (Comunicazione della Commissione europea 2022/C 131 I/01 final del 24 marzo 2022), recante il “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina” e s.m.i. – Sezione 2.1 – Aiuti di importo limitato.
L’intervento è finanziato dal Fondo 394/81 ed è destinato alle PMI e Mid Cap italiane, costituite in forma di società di capitali, che:
- hanno depositato presso il Registro imprese almeno tre bilanci relativi a tre esercizi completi;
- hanno un fatturato export medio nel triennio 2019-2021 derivante da esportazioni dirette verso Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia pari ad almeno il 20% rispetto al fatturato totale del triennio, come dichiarato e asseverato da un soggetto iscritto al Registro dei Revisori Contabili tenuto dal MEF;
- hanno riscontrato un calo del fatturato dalle tre aree che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% del fatturato medio realizzato verso le medesime tre aree geografiche nel precedente triennio.
Rientrano nella definizione di Mid Cap italiane le società a media capitalizzazione, ossia quelle non qualificabili come PMI, con un numero di dipendenti non superiore alle 1.500 unità calcolate conformemente all’Allegato I del Regolamento Ue 651/2014 della Commissione Europea del 17 giugno 2014 e s.m.i. (circolare n. 1/394/2022).
Fino alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022, salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, sarà pertanto operativo un nuovo finanziamento agevolato dedicato alle imprese che hanno realizzato negli ultimi 3 anni esportazioni complessive verso Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia pari almeno al 20% del fatturato medio dell’ultimo triennio subendo, a causa del conflitto, una flessione dei ricavi.
La percentuale in questione viene determinata dal rapporto tra il fatturato medio estero a livello aggregato verso Ucraina e/o Federazione russa e/o Bielorussia e il fatturato medio totale calcolato sulla base dei dati presenti nelle dichiarazioni Iva relative agli anni 2019, 2020 e 2021, con riferimento ai valori dei righi VE30 e VE34 (relativi al fatturato estero verso le tre aree geografiche di interesse) rapportati al rigo VE50 (fatturato complessivo dell’impresa).
I finanziamenti, della durata di 6 anni di cui 2 di pre-ammortamento, saranno concessi per un importo fino a 1,5 milioni di euro (in funzione della classe di scoring), nel limite del 25% dei ricavi degli ultimi due bilanci approvati e depositati, prevedendo il rimborso a tasso zero e una quota a fondo perduto che può arrivare fino al 40%. Tale quota di co-finanziamento a fondo perduto sarà concessa, in ogni caso, nei limiti dell’importo massimo complessivo di agevolazione in regime di Temporary Crisis Framework, pari a 400.000 euro per impresa.
Rientrano tra le spese ammissibili e finanziabili quelle volte alla realizzazione di investimenti produttivi quali, ad esempio, l’acquisto di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o il potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti oppure gli investimenti destinati alle tecnologie hardware e software e digitali in genere, incluso il potenziamento o la riconversione di tecnologie esistenti.
In fase di compilazione della domanda l’impresa richiedente dovrà:
- indicare il dato relativo al fatturato estero registrato in ciascuno dei tre anni di monitoraggio verso le tre geografie (Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia), allegando l’asseverazione rilasciata da parte del soggetto revisore, ivi incluse le dichiarazioni Iva sottostanti;
- dichiarare una previsione di calo del fatturato estero a livello aggregato verso Ucraina, Federazione Russa e/o la Bielorussia che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà essere complessivamente pari o superiore al 20% del fatturato medio estero realizzato verso tali Paesi nel triennio precedente.
Entro il 31 dicembre 2023 il richiedente dovrà attestare, mediante dichiarazione e asseverazione da parte di un soggetto iscritto al registro dei Revisori Contabili tenuto dal MEF, di aver subito effettivamente il calo di fatturato previsto per l’esercizio 2022 a livello aggregato verso le aree geografiche più volte richiamate.
Si ricorda infine che, la presentazione della domanda non comporta il diritto alla delibera dell’intervento, che resta subordinata al completamento dell’istruttoria da parte di Simest e all’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie.