Contributi: come rilevarli contabilmente
di Viviana GrippoSovente le aziende ricorrono a sovvenzioni che rappresentano più genericamente contributi.
Si tratta in genere di elargizioni in denaro a fondo perduto erogate da enti pubblici o privati allo scopo di sostenere l’economia con particolare riguardo ad alcuni settori economici e alle aree svantaggiate del nostro paese.
I contributi ottenuti possono essere connessi ad oneri specificamente individuati o possono anche essere erogati al solo scopo di aumentare le risorse dell’impresa, potremo quindi distinguere:
- contributi in conto esercizio se i conferimenti in denaro vengono destinati al finanziamento di esigenze di gestione,
- contributi in conto capitale se i conferimenti destinati sono destinati al potenziamento o ristrutturazione del patrimonio aziendale,
- contributi in conto impianti se gli stessi sono erogati specificamente per consentire l’acquisizione di beni strumentali ammortizzabili.
I contributi in conto esercizio andranno imputati contabilmente per competenza nel momento in cui l’impresa acquisisce il diritto all’erogazione del contributo secondo ragionevole certezza; il diritto sorge in base a contratto ovvero a seguito di delibera o decreto di liquidazione.
La corretta classificazione nelle voci del conto economico dipende dalla natura del contributo:
- A5): se il contributo integra ricavi della gestione caratteristica o delle gestioni accessorie, ovvero se riduce i relativi costi;
- C16): se il contributo riduce costi di natura finanziaria di competenza di esercizi precedenti;
- C17): se il contributo riduce costi di natura finanziaria di competenza dell’esercizio.
Se la certezza di erogazione avviene in un esercizio successivo a quello in cui si sono verificati i fatti gestionali cui il contributo si riferisce, il ricavo non rispetterà il principio di correlazione con il costo a cui è riferito ma andrà iscritta una sopravvenienza attiva ordinaria, da imputare alla voce A5) del conto economico.
Le scritture contabili saranno le seguenti.
All’atto della liquidazione del contributo si rileverà l’esistenza del credito verso l’ente erogatore:
Credito vs ente XY (Sp) a Contributi conto esercizio (Ce)
All’atto dell’accredito dello stesso verrà rilevato l’incasso al netto della ritenuta del 4%:
Diversi a Credito vs ente XY (Sp)
Banca c/c
Erario c/ritenute
I contributi in conto capitale sono quelli erogati per un generico potenziamento della struttura patrimoniale dell’impresa o per la copertura di perdite, senza che la loro concessione sia subordinata alla realizzazione di uno specifico investimento.
In questo caso l’iscrizione in bilancio deve avvenire in base al criterio di competenza; fino al 2015 lo stesso andava iscritto in bilancio quale provento straordinario, sopravvenienza attiva, nella voce E20) di conto economico, mentre dal 2016 la posta andrà iscritta nelle altre sezioni del conto economico in base alla natura.
Contabilmente, all’atto dell’ottenimento del contributo e al pagamento dello stesso, le scritture da rilevare sono le medesime già esaminate per i contributi in conto esercizio, diversamente dal primo caso però il contributo in conto capitale deve essere tassato per cassa. L’azienda può scegliere la rateazione della tassazione in cinque periodi di imposta, calcolando le imposte differite Ires relative ai 4/5 del contributo. La scrittura contabile da redigere sarà quindi:
Imposte Ires differite dell’esercizio (Ce) a Fondo imposte differite (Sp)
Negli esercizi successivi si procederà allo storno del fondo imposte differite per la quota di imposte dovute in ciascuno dei periodi di imposta oggetto della rateazione:
Fondo imposte differite (Sp) a Imposte Ires differite da esercizi precedenti (Ce)
Da ultimo, possono essere erogati alle imprese anche contributi in conto impianti, sono tali le somme ottenute per l’acquisto o la costruzione di immobilizzazioni materiali o immateriali ammortizzabili.
In merito alla imputazione di tali contributi ci sono due metodi alternativi:
- metodo indiretto, il ricavo viene iscritto alla voce A5) e rinviato per competenza agli esercizi successivi mediante l’iscrizione di risconti passivi;
- metodo diretto, il contributo viene portato a diretta riduzione del costo delle immobilizzazioni cui si riferisce. In tal modo il contributo non viene iscritto a conto economico, ma il risultato d’esercizio è correttamente influenzato poiché l’ammortamento del bene strumentale viene calcolato sul valore del bene al netto dell’importo del contributo.
I principi contabili non danno preferenza ad alcuna delle due modalità di contabilizzazione, ma prevedono l’obbligo di indicazione in nota integrativa del metodo prescelto.
Con il metodo indiretto all’atto del ricevimento della fattura di acquisto del bene l’azienda rileverà in stato patrimoniale l’acquisto del bene e procederà poi alla rilevazione del contributo come segue:
Credito verso Erario ex legge …..(Sp) a Contributi in conto impianti (Ce)
Quindi rileverà a fine anno l’ammortamento del bene.
Supponendo che il bene sia stato acquistato in corso d’anno occorrerà rilevare il relativo risconto, la scrittura contabile sarà la seguente:
Contributi in conto impianti (Ce) a Risconti passivi (Sp)
Con il metodo diretto, una volta iscritto il bene tra le immobilizzazioni, la rilevazione del contributo avverrà direttamente a scomputo del suo valore; quindi si rileverà tale scrittura:
Credito verso Erario ex legge …..(Sp) a Impianti e macchinari (Sp)
Si procederà quindi alla rilevazione dell’ammortamento.
L’impatto sul conto economico è il medesimo con entrambe le metodologie. A parere di chi scrive però il metodo indiretto resta quello consigliato in quanto garantisce una migliore rappresentazione in bilancio.
22 Aprile 2020 a 12:17
Buongiorno
in caso di erogazione fondo perduto (nel caso specifico contributo 65% inail per rimozione amianto) non tassabile, come ci si comporta?
La fattura dei lavori può essere detratta normalmente in contabilità oppure, non essendo tassabile il contributo non è nemmeno detraibile la spesa (per il 65%?). ci sono dei riferimenti normativi?
Grazie
carmen