19 Dicembre 2016

La Corte di Giustizia Ue conferma la legittimità delle presunzioni Iva

di Luigi Ferrajoli
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Le presunzioni in materia di Iva (previste anche dalla legge italiana) sono legittime: non contrasta con l’ordinamento Ue la normativa nazionale secondo cui l’autorità fiscale può accertare l’imposta a carico del soggetto passivo presumendo che abbia venduto in evasione le merci che egli risulta avere acquistato occultando le relative fatture e che non sono state rinvenute nel magazzino dell’impresa. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue nella sentenza pronunciata il 5 ottobre 2016, nella causa C-576/15.

Il procedimento è scaturito dall’iniziativa dei giudici bulgari in relazione ad una controversia su un accertamento Iva notificato a un commerciante che non aveva conservato né registrato alcune fatture di acquisto di merci che risultavano essere state emesse nei suoi confronti dai fornitori; non essendo le merci state rinvenute nel magazzino del commerciante all’atto del controllo, l’Amministrazione aveva legalmente presunto che fossero state vendute in evasione d’imposta, quantificando la base imponibile nella misura del prezzo d’acquisto aumentato del margine abitualmente praticato dall’imprenditore.

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