Cosa è la pianificazione patrimoniale della famiglia?
di Ennio VialNon è facile definire la pianificazione patrimoniale. La stessa potrebbe essere vista come lo sviluppo di un progetto che gestisce gli obiettivi finanziari di un individuo o di una famiglia.
Generalmente la pianificazione patrimoniale è un problema che emerge quando esiste un patrimonio già formato o in corso di formazione.
Gli obiettivi che una persona fisica intende perseguire presentano i seguenti elementi caratterizzanti:
- esigenza di gestire il patrimonio;
- esigenza di trasferirlo ai discendenti o ad altri eredi;
- esigenza di tutelarlo.
La gestione del patrimonio si sostanzia in diverse necessità.
Da un lato si rende necessario tratteggiare la governance, qualora lo stesso sia rappresentato da un compendio partecipativo.
La creazione di una holding, pertanto, potrebbe risultare una soluzione interessante allo scopo.
Se il patrimonio è rappresentato da liquidità, è necessaria una idonea consulenza in modo da definire gli obiettivi di investimento.
A seconda dell’orizzonte temporale, infatti, variano le strategie di portafoglio. Ad esempio, chi fosse interessato ad una apprezzabile cedola costante potrebbe orientarsi verso i BTP decennali, tuttavia l’investimento potrebbe risultare inopportuno nel caso in cui si rendesse necessario un possibile smobilizzo nel giro di due o tre anni. Si potrebbe verificare, infatti, una perdita in conto capitale.
In linea generale, a prescindere dalla natura del patrimonio, la gestione dello stesso attraverso un trust rappresenta una soluzione generalmente efficiente in quanto si attribuisce ad un soggetto terzo – il trustee – la proprietà ai fini della gestione. In questo modo si può beneficiare anche della flessibilità della gestione umana a seconda delle diverse situazioni.
Accanto all’esigenza della gestione del patrimonio, si pone anche quella del passaggio dello stesso ai discendenti.
La pianificazione patrimoniale, pertanto, sfuma o si connota come gestione del passaggio generazionale.
A questo punto, oltre ovviamente al trust, si può pensare di far intervenire altri istituti come il patto di famiglia, la donazione o di attendere che giunga la nostra ora permettendo al patrimonio di transitare attraverso la successione legittima o testamentaria.
La terza esigenza che emerge quando si approccia la pianificazione patrimoniale è quella della protezione del patrimonio.
La protezione può essere vista sotto diverse sfaccettature.
Innanzitutto, “proteggere” significa anche sottrarre il patrimonio ad una gestione inefficiente o maldestra. Noi stessi potremmo essere dei pessimi gestori del patrimonio in situazioni difficili della nostra vita. La protezione, inoltre, si sviluppa anche attraverso la segregazione del patrimonio stesso, segregazione che viene a seconda dei casi riconosciuta dalla legge e che non può, tuttavia, ledere interessi di terzi.
Questi temi verranno approfonditi nel percorso in partenza a febbraio.