3 Novembre 2017

Criticità della riforma del terzo settore

di Guido Martinelli
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Lasciando ai padri della riforma del terzo settore le considerazioni di carattere generale sugli obiettivi e sugli scopi del loro lavoro, mi sono divertito ad andare a ricercare, all’interno dei decreti delegati che l’hanno disciplinata, alcune piccole incongruenze o aspetti atipici rispetto ai comportamenti fino ad oggi adottati da parte degli enti senza scopo di lucro.

Partiamo dalla fase costitutiva. Mentre l’articolo 5 del D.Lgs. 112/2017 sull’impresa sociale afferma espressamente l’obbligo, indipendentemente dalla natura giuridica, della costituzione per atto pubblico per tale tipologia di soggetti, nulla viene previsto come forma obbligatoria per gli enti del terzo settore, se non diversamente previsto dal codice civile.

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