Deducibilità delle spese per i beni concessi in comodato d’uso
di Fabio LanduzziNell’organizzazione dell’attività economica delle imprese si verifica con una certa frequenza il ricorso a forme di affidamento a terzi di una o più fasi del processo produttivo che possono riguardare la produzione di beni (ad esempio: componenti, semilavorati, ecc.), la lavorazione di materiali, o anche l’esecuzione di servizi (ad esempio: la distribuzione, la logistica, ecc.) in cui è previsto l’impiego da parte dell’impresa terza di beni strumentali di proprietà del soggetto nell’interesse del quale i beni sono prodotti e le lavorazioni o in generale i servizi sono eseguiti.
In queste circostanze, l’utilizzo del bene strumentale non avviene perciò in forma diretta nell’ambito dell’organizzazione dell’impresa che ne è la titolare, bensì in modo indiretto e spesso regolato da un contratto di comodato d’uso: ovvero, la concessione in uso del bene strumentale dal proprietario all’utilizzatore non avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo – diversamente, si tratterebbe di una locazione – bensì in forma gratuita ma con l’assunzione di precisi impegni e vincoli da parte del comodatario con riguardo alla destinazione e all’impiego dei beni che formano oggetto del contratto. A titolo esemplificativo, e traendo spunto anche dai casi trattati dalla prassi dell’Amministrazione finanziaria e dalla giurisprudenza, si può trattare della concessione in comodato di macchinari impiegati nella realizzazione di particolari lavorazioni di materiali destinati al processo produttivo del comodante, di stampi utilizzati per la realizzazione di componenti impiegati dal comodante nella realizzazione dei propri prodotti, di automezzi utilizzati dal comodatario per svolgere attività di distribuzione dei beni venduti dal comodante, ecc..




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