31 Gennaio 2024

Determinazione della posizione finanziaria netta: impostazioni teoriche e rilevanza nelle operazioni di M&A

di Fabio Giommoni
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La ‘‘posizione finanziaria netta’’ (Pfn) è una grandezza che trova sempre più spazio nell’ambito dell’analisi di bilancio e finanziaria, nei piani aziendali (soprattutto nei contesti di risanamento), nonché nella definizione dei “covenants” finanziari generalmente previsti nei contratti di finanziamento bancario, specie di medio lungo/termine, e di emissione di titoli di debito delle imprese.

Ma è nelle operazioni di “mergers and acquisitions” che risulta più significativo l’impatto della posizione finanziaria netta, in quanto si fa sempre più spesso ricorso a metodi di valutazione delle aziende basati sulla Pfn.

L’articolo riassume le impostazioni teoriche e approfondisce le problematiche operative di calcolo della posizione finanziaria netta, soprattutto nell’ambito delle operazioni di M&A.

 

Premessa: la funzione della posizione finanziaria netta

La posizione finanziaria netta è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare la situazione finanziaria di un’impresa.

Essa rappresenta l’indebitamento finanziario complessivo a una determinata data ed è calcolata come differenza tra le passività finanziarie e le attività finanziarie, distinte in non correnti e correnti. È dunque una grandezza “netta”, poiché sottrae, alle passività finanziarie, le attività finanziarie disponibili dell’impresa.

La posizione finanziaria netta può dunque essere anche “positiva”, circostanza che si verifica quando la somma delle disponibilità liquide e dei crediti e attività finanziarie supera la somma dei debiti finanziari dell’impresa.

Occorre tuttavia prestare particolare attenzione al segno attributo alla posizione finanziaria netta in quanto nella prassi, soprattutto nell’ambito della riclassificazione dello Stato patrimoniale in termini finanziari, quando i debiti finanziari superano le attività finanziarie la Pfn è indicata con segno positivo, mentre qualora vi sia un surplus finanziario attivo questo è indicato con segno negativo.

La Pfn è un indicatore che è sempre più utilizzato nelle analisi di bilancio e nelle analisi finanziarie perché è necessaria per calcolare i più significativi indici finanziari e di solidità della struttura patrimoniale a cui si ricorre, in particolar modo, per valutare della sostenibilità finanziaria dei business plan.

Inoltre, agli indici calcolati a partire dalla Pfn fanno spesso riferimento i “covenants” previsti nei finanziamenti a medio/lungo termine e nelle operazioni di emissione di titoli di debito da parte delle imprese.

Ma è nell’ambito delle operazioni di “mergers and acquisitions” (M&A), ovvero di fusioni e acquisizioni, che è maggiore l’impatto della posizione finanziaria netta, qualora il prezzo della compravendita venga determinato partendo da un criterio di valutazione dell’azienda secondo un approccio c.d. “asset side”, attraverso il quale si determina dapprima l’”enterprise value”, per poi addivenire all’”equity value” della società “target” sottraendo la sua Pfn.

 

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