21 Dicembre 2015

Diritto al contradditorio non generalizzato per tributi non armonizzati

di Chiara RizzatoSandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi Tributari
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Come noto, il “diritto” al contraddittorio non risulta possedere una disciplina delineata con precisione ed univocità. Tale affermazione si ritiene avvalorata soprattutto dopo aver analizzato la recente sentenza della Cassazione 24823/2015, nella quale si rende palese il convincimento che allo stato attuale della legislazione non sussiste, nell’ordinamento tributario nazionale, una clausola generale di contraddittorio endoprocedimentale. La vicenda, dalla quale scaturiscono codeste significative considerazioni, ha inizio con la notifica di un accertamento a una società relativo a IRPEG, IRAP ed IVA per l’annualità 2003. Il motivo che ha portato l’Agenzia delle entrate a proporre ricorso deriva dal fatto che la CTR avesse rilevato l’illegittimità dell’avviso con disposizione di integrale annullamento per violazione del comma 7 dell’articolo 12 della L. 212/2000. Si noti che il medesimo prevede: “nel rispetto del principio di cooperazione tra amministrazione e contribuente, dopo il rilascio della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, il contribuente può comunicare entro sessanta giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici impositori. L’avviso di accertamento non può essere emanato prima della scadenza del predetto termine, salvo casi di particolare e motivata urgenza”.

Punto centrale della controversia risulta essere quindi la valutazione sulla corretta applicazione delle disposizioni del comma sopra citato in tema di contradditorio, ovverosia se esso vada applicato solamente agli accertamenti emessi in esito ad accessi, ispezioni e verifiche fiscali, oppure se, considerata la sua eventuale natura generale, possa invece riferirsi anche agli accertamenti conseguenti ad ogni altro tipo di verifica fiscale. Data la consistenza dei motivi addotti, si ritiene opportuno fornire i concetti essenziali e utili per comprendere le conclusioni e la decisione presa, prendendo quindi subito a riferimento quanto stabilito in ordine alla normativa nazionale. La pronuncia infatti sostiene che:

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