Empatia digitale di Assunta Corbo – Recensione
di Francesca Lucente - Bookblogger & CopywriterEmpatia digitale è l’ultimo libro di Assunta Corbo, giornalista affermata e Founder del Constructive Network in Italia. Pubblicato da Do it Human Editori, è un libro che profuma di buono, così come mi piace definirlo.
L’empatia è un concetto che dovrebbe essere talmente presente ed alla base di qualsiasi relazione umana, che spesso viene dato per scontato o non ne comprendiamo veramente a fondo l’importanza e l’essenza.
Cos’è l’empatia? Da dizionario, potremmo rispondere che è la capacità di mettersi nei panni degli altri, provando le loro stesse emozioni. Una definizione breve che tuttavia apre un mondo di emozioni.
In questo libro, in gran parte autobiografico, Assunta parla dell’empatia in senso più ampio. Nell‘era dei social è diventata infatti anche digitale, o meglio, dovrebbe diventarlo necessariamente, laddove non sia ancora così. La trama del libro si sviluppa, quindi, intorno a questo concetto, apparentemente un ossimoro.
“Le parole ci appartengono: vibrano intorno a noi. Le usiamo tutti i giorni. Ad alcune diamo l’opportunità di portare con sé un significato profondo. Ad altre, invece, permettiamo di vivere come fossero un dono al vento senza alcuna importanza. Ma non è mai così.”
Empatia digitale è un libro autentico. Esattamente come l’autrice si propone – e ci ripropone – di essere, sia di fronte ad una persona che seduti alla nostra scrivania, con le mani sulla tastiera.
Il libro di Assunta Corbo nasce dal desiderio di attuare una condivisione di informazioni o di pensieri, finalizzati a costruire una versione costruttiva delle storie e delle esperienze. Anche quella online, perché non possiamo immaginare quale potrà essere la portata emotiva e il tipo di impatto che un nostro messaggio lanciato nella rete possa avere.
Così come fondando il Constructive Network – che oggi annovera oltre 70 giornalisti italiani – Assunta ha scelto di non porre l’accento sulla tragicità della notizia, al fine di investire sulla sua vendibilità, bensì di raccontare la versione utile e realmente costruttiva.
Empatia digitale è composto da 9 capitoli e termina con il numero zero, quello che chiude il cerchio, dopo aver trattato di vulnerabilità, gratitudine, autenticità ed azione – per citarne alcuni – grazie all’incontro ed al contributo di persone a lei care e che, nel corso degli anni, l’hanno ispirata. Parlo di Stefano Pigolotti, Alberto Manieri, Mariagrazia Villa, Riccardo Scandellari, Elisa Bonandini, Antonio Quaglietta, Paolo Schianchi e Giulia Bezzi, Founder de LeROSA.
Il capitolo che mi ha colpita di più è quello relativo alla gratitudine: un’attitudine che va continuamente allenata, come un muscolo.
Che lo vogliamo o meno, dobbiamo prendere coscienza del fatto che sui social siamo tutti autori. Il contenuto è nostro, tuttavia, dal momento in cui scegliamo di condividerlo, diventerà di tutti.
“Di persona, diresti le stesse cose che scrivi?“.
Con questa domanda, posta da Assunta Corbo, ti lascio il link alla mia recensione completa e spero tanto che deciderai di leggere il libro perché è lui il pezzo forte.
22 Giugno 2021 a 20:06
Fantastico! Empatia digitale è ormai una bibbia per me che mi occupo di comunicazione! Ho adorato tutto il saggio, in particolar modo i capitoli e gli interventi dei contributor su umiltà e inclusione. Davvero un testo unico!
22 Giugno 2021 a 21:30
Verissimo, Roberto. Uno di quei libri che va letto e riletto nel tempo per coglierne ogni sfumatura. Grazie mille per il tuo commento.