Entro fine gennaio la comunicazione delle donazioni alle iniziative culturali 2013
di Guido MartinelliMarta Saccaro
La fine di gennaio segna ormai da molti anni il termine per ricordare una scadenza che interessa chi, nel corso dell’anno passato, ha ricevuto o effettuato donazioni per iniziative culturali.
Entro il 31 gennaio infatti le imprese che hanno effettuato erogazioni liberali per iniziative culturali devono trasmettere in via telematica all’Agenzia delle entrate l’apposita comunicazione relativa alle donazioni erogate nel corso del 2013. Nello stesso termine coloro che hanno ricevuto erogazioni liberali per iniziative culturali devono trasmettere, questa volta al Ministero per i Beni culturali, l’apposita comunicazione relativa alle contribuzioni ricevute nel corso dell’anno trascorso.
Attenzione: il modello da utilizzare in quest’ultimo caso è quello nuovo, messo a disposizione dal MBAC sul proprio sito internet da cui si può direttamente trasmettere la comunicazione on line. Sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate si trova invece il modello di comunicazione per i donatori. Anche in questo caso è previsto l’obbligo di invio telematico attraverso gli intermediari abilitati.
La fattispecie in oggetto è disciplinata dalla lettera m) del comma 2 dell’art. 100 del Tuir, in base al quale per le imprese sono deducibili le erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute, per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi culturali nei settori dei beni culturali e dello spettacolo. L’elenco dei soggetti destinatari delle erogazioni in parola è contenuto nel D.M. 3 ottobre 2002.
La disciplina del cosiddetto “mecenatismo culturale” è stata introdotta, per la prima volta, con la Legge finanziaria per il 2001 (art. 39, L. n. 342/2000) ed è stata saluta, almeno in un primo momento, come una grande strumento di incentivazione ai finanziamenti per la cultura. Nel corso degli anni, però, l’agevolazione non ha ottenuto il successo sperato – le erogazioni si sono sempre mantenute ben al di sotto del limite previsto – e, per rilanciarla, si è anche pensato di semplificare gli adempimenti connessi (in un primo momento, infatti, i soggetti che effettuano le donazioni erano tenuti ad una doppia comunicazione, sia al MBAC che all’Agenzia delle Entrate).
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circ. n. 107/E del 31/12/2001, per consentire la piena deducibilità alle imprese donatrici, è opportuno che le erogazioni liberali siano effettuate mediante sistemi di pagamento che consentano lo svolgimento di adeguati controlli quali, ad esempio, conti correnti bancari, postali, vaglia postali, assegni non trasferibili intestati all’ente destinatario dei versamenti e con l’indicazione, nella causale, del preciso riferimento all’art. 100, comma 2, lettera m) del TUIR . Le erogazioni liberali a favore dello Stato devono essere effettuate mediante versamento presso una delle sezioni provinciali della Tesoreria Provinciale dello Stato.
La comunicazione al Ministero dei beni culturali delle donazioni ricevute è funzionale alla verifica della effettiva percentuale di fruibilità delle somme: nell’ipotesi in cui venga superato il tetto complessivo posto dalla legge i soggetti che hanno ricevuto le donazioni saranno infatti tenuti a riversare le somme eccedenti.
Come detto, l’agevolazione relativa al mecenatismo culturale non ha incontrato il successo che ci si aspettava in sede della sua prima emanazione. Altri tentativi sono quindi stati fatti ma la considerazione è quella che, purtroppo, quando si tratta di agevolare veramente il finanziamento alla cultura ci si ferma poi sempre all’ultimo miglio. Si pensi, ad esempio, che è ancora in stand by il decreto che dovrebbe sbloccare le norme sul cosiddetto “micro-mecenatismo” dei privati alla cultura. L’art. 12 del D.L. n. 91/2013 ha infatti previsto l’emanazione di un decreto interministeriale per definire le modalità di acquisizione delle donazioni di modico valore (fino all’importo di 10.000,00 euro) destinate ai beni e alle attività culturali, secondo i seguenti criteri:
- massima semplificazione ed esclusione di qualsiasi onere amministrativo a carico del privato;
- garanzia della destinazione della liberalità allo scopo indicato dal donante;
- piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego, mediante una dettagliata rendicontazione, sottoposta agli organi di controllo;
- previsione della possibilità di effettuare le liberalità mediante versamento bancario o postale ovvero secondo altre modalità interamente tracciabili idonee a consentire lo svolgimento di controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Il decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 7 gennaio scorso ma di esso, ad oggi purtroppo non c’è traccia.