21 Marzo 2025

Esdebitazione: esiste una soglia minima del soddisfacimento dei creditori?

di Ernestina De Medio
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La giurisprudenza di legittimità, in ossequio alla ratio ispiratrice della legislazione in materia di esdebitazione, ha affrontato ancora, di recente, il tema dei presupposti essenziali per l’accesso al beneficio dell’esdebitazione di un soggetto fallito, ritenendo sufficiente che una parte dei debiti, oggettivamente considerati, sia stata pagata in sede di ripartizione dell’attivo, rimettendo al prudente apprezzamento del giudice del merito la valutazione comparativa della consistenza di quella “parte” rispetto a quanto complessivamente dovuto, per poi precisare che il “prudente apprezzamento del giudice” vada interpretato nel senso che, se ricorre il c.d. “requisito soggettivo”, il beneficio dell’esdebitazione va di regola concesso, a esclusione del caso in cui i creditori concorsuali non siano stati soddisfatti neppure in parte, ovvero siano stati soddisfatti in percentuale “affatto irrisoria”.

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