6 Dicembre 2023

Esproprio e tassazione dell’indennità aggiuntiva al coltivatore diretto

di Luigi Scappini
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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 29735/2023, si è occupata di definire la corretta aliquota dell’imposta di registro da applicare alle indennità corrisposte ai coltivatori diretti, in ipotesi di terreni sottoposti a procedure di esproprio per pubblica utilità.

L’attuale articolo 42, D.P.R. 327/2001, in sostituzione dell’abrogato articolo 17, L. 865/1971, stabilisce che “Spetta una indennità aggiuntiva al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura espropriativa o della cessione volontaria, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte l’area direttamente coltivata da almeno un anno prima della data in cui vi è stata la dichiarazione di pubblica utilità.”.

In altri termini, quando viene attivata una procedura di esproprio di un terreno agricolo, su cui il proprietario svolge un’attività agricola dalla quale ritrae il proprio sostentamento, l’ente è tenuto a corrispondere al proprietario del fondo espropriato un’indennità aggiuntivaristoratrice”, a fronte del venir meno della fonte di reddito ritraibile dal fondo.

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