3 Settembre 2020

Fallimenti: note di variazione anche senza insinuazione al passivo

di Roberto Curcu
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La scheda di FISCOPRATICO

Era il febbraio 2020 quando l’Agenzia delle Entrate, citando sé stessa, precisava che il creditore che non si insinua al passivo di un fallimento, o vede la sua istanza rigettata per scadenza dei termini, non ha diritto ad emettere nota di variazione in diminuzione per recuperare l’Iva che ha versato in sede di emissione della fattura al proprio cliente, e che non ha incassato e non incasserà verosimilmente mai.

Infatti, il creditore che non si insinua nel fallimento, non ha diritto alla ripartizione dell’attivo fallimentare, e, alla chiusura del fallimento, difficilmente avrà la possibilità di esperire forme di esecuzione individuale, su un soggetto che probabilmente non esisterà più (società), o comunque non avrà patrimonio disponibile.

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