Fattura elettronica e nuovo tracciato xml
di Clara PolletSimone DimitriA distanza di un anno dall’introduzione della fattura elettronica arrivano nuove modifiche al tracciato xml: nuovi codici “TipoDocumento” e nuovi sottocodici nel campo “NaturaOperazione” per consentire la preparazione della dichiarazione Iva “semi” precompilata, con buona pace degli addetti ai lavori che dovranno rimettere mano ai programmi e alle proprie procedure interne per allinearsi alle novità.
Si ricorda che l’articolo 4, comma 1, D.Lgs. 127/2015, come modificato dall’articolo 16 D.L. 124/2019, prevede che, a partire dalle operazioni effettuate dal 1° luglio 2020, in via sperimentale, nell’ambito di un programma di assistenza online basato sui dati delle operazioni acquisiti con le fatture elettroniche e con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere, nonché sui dati dei corrispettivi acquisiti telematicamente, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei soggetti passivi Iva residenti e stabiliti in Italia, in apposita area riservata del sito internet dell’Agenzia stessa, le bozze dei seguenti documenti:
a) registri di cui agli articoli 23 e 25 del D.P.R. 633/1972;
b) comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva.
Inoltre, a partire dalle operazioni Iva 2021, oltre alle bozze appena descritte, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione anche la bozza della dichiarazione annuale Iva.
Il contribuente potrà apportare modifiche alla bozza proposta, dal momento che l’Agenzia non possiede tutte le ulteriori informazioni connesse al profilo soggettivo, ovvero alla percentuale di detraibilità di alcune somme, nota solo all’interessato.
Con il provvedimento del 28 febbraio 2020 sono state approvate le nuove specifiche tecniche (versione 1.6 dell’allegato A), che sostituiscono, con decorrenza 4 maggio 2020, le specifiche tecniche versione 1.5 di cui all’allegato A del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 89757 del 30 aprile 2018.
Per garantire la continuità dei servizi e il graduale adeguamento alle nuove specifiche, la trasmissione al Sistema di Interscambio (SdI) e il recapito delle fatture elettroniche sono comunque consentiti fino al 30 settembre 2020 anche secondo le specifiche tecniche di cui alla versione 1.5.
Nello specifico, sono stati modificati gli schemi e sono stati inseriti nuovi controlli per rendere più puntuali le codifiche “TipoDocumento” e “Natura” rispetto alla normativa fiscale.
Ricordiamo che il campo “NaturaOperazione”, richiesto ogniqualvolta non sia applicata l’Iva, ad oggi prevede 7 tipologie di codici, di seguito riepilogati.
N1 – Operazioni fuori campo Iva ai sensi dell’articolo 15
N2 – Operazioni fuori campo Iva
N3 – Operazioni non imponibili Iva
N4 – Operazioni esenti
N5 – Operazioni soggette a regime del margine/Iva non esposta in fattura
N6 – Operazioni soggette ad inversione contabile
N7 – Iva assolta in altro stato Ue
Le tipologie descritte non possono sicuramente consentire un raccordo tra il tracciato xml della fattura elettronica e la dichiarazione Iva, basti pensare allo svariato numero di casistiche Iva ricomprese in ogni singola natura operazione; emblematico è il caso del codice “N3”, che ricomprende le esportazioni di cui all’articolo 8, comma 1, lettera a) e b), D.P.R. 633/1972, oltre alle cessioni intracomunitarie di cui all’articolo 41 D.L. 331/1993 e le fatture emesse nei confronti degli esportatori abituali di cui all’articolo 8, comma 1, lettera c), D.P.R. 633/1972, informazioni da esporre in punti distinti della dichiarazione annuale Iva.
La strada scelta dall’Amministrazione è stata quella di prevedere l’introduzione di sottocodici nel campo “NaturaOperazione”: così, ad esempio, dovremo utilizzare la natura “N3.2” per indicare le cessioni intra-Ue (da riportare nel rigo VE30, colonna 3) o la natura “N3.3” per indicare le cessioni verso clienti di San Marino (da riportare nel rigo VE30, colonna 4).
La stessa ratio è stata seguita per i codici “TipoDocumento” che, ad oggi, prevedono le seguenti codifiche.
TD01 Fattura
TD04 Nota di credito
TD05 Nota di debito
TD07 Fattura semplificata
TD08 Nota di Credito semplificata
TD10 Fattura per acquisto intracomunitario beni
TD11 Fattura per acquisto intracomunitario servizi
TD12 Documento riepilogativo (art.6, DPR 695/1996)
Dal 4 maggio 2020, invece, vengono introdotti nuovi codici da utilizzare ad hoc: ad esempio, TD16 in caso di integrazione fattura per reverse charge interno, TD22 – estrazione beni dal deposito Iva, o TD17 – autofattura per acquisto di servizi dall’estero, TD21 – autofattura per splafonamento.
Sempre in tema di aggiornamenti in ambito di fatturazione elettronica, segnaliamo che l’Agenzia ha rivisto le FAQ 36 e 38 (aggiornate al 31 gennaio 2020) riguardanti l’applicazione del reverse charge: in caso di acquisti soggetti ad inversione contabile (ad esempio, ai sensi dell’articolo 74, commi 7 e 8, oppure dell’articolo 17, comma 6, lettera a-ter) il cessionario/prestatore può effettuare l’integrazione predisponendo un altro documento, da allegare al file della fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della stessa. Al riguardo, l’Agenzia precisa che tale documento non deve essere obbligatoriamente inviato al SdI e che non sussiste alcun obbligo di invio del documento in questione al cedente/prestatore.
Si segnala, infine, che dal 20 febbraio 2020 è disponibile nella area riservata dell’Agenzia delle entrate – sezione Fatture e corrispettivi – la nuova funzionalità di consultazione e download massiva delle fatture elettroniche: tale funzione consente di selezionare in modo differenziato le fatture emesse, quelle ricevute e quelle messe a disposizione; in particolare, si potrà effettuare il download delle fatture selezionandole anche per data ricezione.