20 Aprile 2018

Fatturazione elettronica: un’opportunità per lo studio

di Alessandro Bonuzzi
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Con il Documento pubblicato lo scorso 17 aprile, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha commentato le novità in materia di fatturazione elettronica tra privati che entreranno in vigore per la generalità degli operatori dal 1° gennaio 2019.

Non va però dimenticato che per le cessioni di carburante, nonché per le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti, nell’ambito di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture stipulato con la pubblica Amministrazione, la fatturazione elettronica è anticipata al 1° luglio 2018; invece, per gli acquisti di beni da parte di viaggiatori extra-UE (cd. tax free shopping) la decorrenza è fissata in data 1° settembre 2018.

L’obbligo di emissione di fatture elettroniche mediante il Sistema di Interscambio riguarderà le cessioni di beni e le prestazioni di servizi, nonché le relative variazioni in aumento e in diminuzione, effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o anche solo identificati nel territorio dello Stato.

La fatturazione elettronica porterà con sé alcune semplificazioni di natura amministrativa e contabile. Difatti, è prevista l’abrogazione della comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (cd. spesometro). Inoltre, per i professionisti e le imprese in contabilità semplificata, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione:

  • gli elementi informativi necessari per predisporre i prospetti di liquidazione periodica Iva;
  • una bozza di dichiarazione annuale Iva e dei redditi;
  • le bozze degli F24 con gli importi delle imposte da versare, compensare o chiedere a rimborso.

Tali soggetti non dovranno più tenere i registri delle fatture e degli acquisti.

Rimarranno escluse dall’obbligo della fatturazione elettronica le cessioni e le prestazioni effettuate nei confronti di soggetti non stabiliti e non identificati ai fini Iva in Italia, ovvero ricevute da questi ultimi. Pertanto, non si dovranno emettere elettronicamente le fatture relative a cessioni di beni o prestazioni di servizi rese nei confronti di soggetti non residenti, sia comunitari che extracomunitari. E, di conseguenza, i dati di tali operazioni continueranno a dover essere trasmessi con lo spesometro.

Inoltre, non rientreranno nell’ambito operativo della fatturazione elettronica i piccoli contribuenti, ossia i cosiddetti minimi e i forfettari, che seguiteranno ad emettere fatture analogiche.

Un discorso a parte va fatto per i commercianti al minuto. Essi certificano le proprie operazioni tramite ricevuta fiscale o scontrino; tuttavia, a seguito di specifica richiesta del cliente, sono tenuti ad emettere fattura. Ecco che allora, in tal caso, il documento dovrà essere in modalità elettronica.

Dopo aver esaminato la nuova disciplina sulla fatturazione elettronica, così come fin qui riassunta, e il funzionamento del Sistema di Interscambio, il Documento della FNC fornisce, nell’ultima sua parte, un’analisi del nuovo modello di gestione digitale della contabilità con riguardo alle imprese in contabilità semplificata. L’obiettivo è mostrare come potrebbe essere organizzata dallo studio del commercialista la tenuta di una contabilità semplificata digitalizzata.

Al di là degli aspetti specifici legati al caso oggetto di disamina, per i quali si rimanda al Documento, l’insegnamento che pare emergere dall’analisi è che la fatturazione elettronica potrebbe rappresentare un’opportunità di sviluppo dello studio allorquando lo stesso sia assegnatario della gestione dell’intero processo di fatturazione, contabilizzazione e conservazione delle fatture.

Difatti, solo con la gestione diretta del processo di emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura elettronica verrebbe a crearsi un sistema di interazione telematica tra il cliente e lo studio che dovrebbe rafforzarne il legame.

Affinché ciò si realizzi, però, avverte il Documento, i Commercialisti “dovranno mostrarsi proattivi e tempestivi sia nell’organizzazione dello studio, investendo in nuove soluzioni informatiche e formazione, sia verso i clienti, soprattutto quelli meno attrezzati sul digitale, che dovendo obbligatoriamente riorganizzarsi, potranno trovare nel Commercialista un valido punto di riferimento”. A tal riguardo, sarà fondamentale attivarsi per convertire al meglio l’attività di una parte dei dipendenti dello studio, che oggi si occupano prevalentemente dell’inserimento delle fatture, mentre domani dovranno portare avanti sotto il profilo operativo il “legame telematico” con i clienti.

Il bilancio d’esercizio dopo la riforma