10 Aprile 2017

Finalmente la bussola fiscale sul contratto di rete in agricoltura

di Luigi Scappini
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Il contratto di rete, introdotto nel 2009, è una forma di aggregazione tra imprese che ha trovato utilizzo anche nel comparto primario per il quale lo stesso Legislatore ha previsto alcune norme ad hoc per cercare di incentivarne l’utilizzo, sia di carattere giuslavoristico quali la codatorialità, sia agevolativo attraverso l’introduzione per il periodo 2014-2016 di un credito di imposta specifico.

Nella realtà, la previsione normativa più interessante è rappresentata dall’articolo 1-bis, comma 3, D.L. 91/2014ai sensi del quale, per i contratti di rete stipulati esclusivamente tra imprenditori agricoli, singoli o associati, definibili come PMI ai sensi del Regolamento 800/2008/CE della Commissione, la produzione agricola derivante dall’esercizio in comune delle attività, secondo il programma comune di rete, può essere divisa fra i contraenti in natura con l’attribuzione a ciascuno, a titolo originario, della quota di prodotto convenuta nel contratto di rete.

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