15 Novembre 2014

Black list 2014: tutto da rifare???

di Fabio Garrini
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Il decreto semplificazioni interviene a modificare la disciplina che regola la presentazione della comunicazione delle operazioni realizzate con controparti localizzate in Paesi a fiscalità privilegiata; le modifiche introdotte dal c. 1 dell’art. 21 riguardano:

  • l’allineamento della periodicità con quella prevista per lo spesometro, stabilendo la cadenza annuale in luogo di quella attuale (mensile o trimestrale a seconda dell’ammontare delle operazioni realizzate), anche se, al momento, non risulta particolarmente evidente quale sarà l’esatto termine di invio di tale comunicazione (la logica vorrebbe una presentazione contestuale allo spesometro, ma la formulazione attuale della norma non assiste fino in fondo tale interpretazione, facendo trasparire il rischio di una diversa scadenza),
  • la previsione di una soglia di irrilevanza per le operazioni che rimangono al di sotto dell’importo annuale di € 10.000, soglia che si dovrebbe riferire ad ogni controparte, ma riguardo alla quale qualcuno ha avanzato la tesi più rigorosa, ma non del tutto convincente, secondo cui il limite dovrebbe essere complessivo, in relazione all’intera posizione del contribuente. Tale soglia sostituisce il precedente limite di € 500, ben più basso ma più agevole da gestire, in quanto riferibile alla singola operazione.

 

Decorrenza 2014: occorre variare le regole utilizzate?

Il secondo comma del citato art. 21 stabilisce che la decorrenza di tale disposizione debba essere individuata nel periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto, quindi concludiamo che tale adempimento cambierà le proprie regole già per l’anno 2014.

Non si può non notare come ormai il 2014 stia volgendo alla fine e, quindi, la maggior parte delle operazioni sottoposte a monitoraggio realizzate nel corso dell’anno sono già state oggetto di comunicazione, secondo le usuali scadenze mensili / trimestrali.

Viene da chiedersi se il contribuente abbia la possibilità di “completare” il 2014 presentando le residue comunicazioni mensili / trimestrali (quindi basandosi sulle vecchie scadenze), ovvero se comunque debba essere presentata la dichiarazione annuale (capiremo entro quale scadenza), ricomprendendo tutte le operazioni 2014, incluse quindi anche quelle già inviate.

Visto che ormai l’onere relativo al 2014 già è stato soddisfatto in maniera pressoché totale, è ragionevole che il contribuente abbia possibilità di scegliere la soluzione che gli è più conveniente sotto il profilo operativo (probabilmente, nella generalità delle situazioni, completare l’anno con le vecchie scadenze).

A parere di chi scrive, la vera domanda è però un’altra: come coordinare quanto appena detto sulla scadenza, con la modifica delle regole circa il computo della soglia? L’aggravio non risiederebbe tanto nella necessità di riversare nel modello polivalente le operazioni già comunicate, ma potrebbe piuttosto nascondersi nelle modalità con le quali dette operazioni vanno gestite in relazione alla soglia di monitoraggio.

Mentre le comunicazioni già inviate scontavano una soglia parametrata alla singola operazione, la nuova comunicazione deve invece essere gestita avendo a riferimento un limite di € 10.000 annuale. Quand’anche fosse confermato il fatto che l’adempimento risulti soddisfatto mediante l’invio delle comunicazioni alle precedenti scadenze, come si porrebbe in relazione questa apertura con la nuova modalità di intendere la soglia di rilevanza? Potrebbe infatti ben accadere che alcune operazioni, in precedenza escluse perché di importo unitario inferiore ad € 500, oggi verrebbero a ricadere nell’obbligo in ragione della nuova modalità di gestione del limite sull’intero arco annuale.

Delle due l’una:

  • se fosse confermata la necessità di trasmettere la comunicazione annuale con tutte le operazioni 2014, anche se già comunicate, viene da concludere che la verifica della soglia dovrà seguire le nuove regole, con la conseguenza, davvero paradossale, che il nuovo adempimento non potrà essere un semplice riepilogo delle comunicazioni già inviate, ma occorrerà rimettere mano integralmente a quanto già monitorato;
  • se invece dovesse essere confermata la tesi per cui quanto comunicato manterrà validità e si potrà completare il monitoraggio 2014 presentando le comunicazioni mensili / trimestrali mancanti, è del tutto evidente che anche l’individuazione della soglia dovrà avvenire con le vecchie regole (quindi verifica per singola operazione, indipendentemente dall’importo complessivo annuale).

La tesi più ragionevole è, con tutta evidenza, la seconda. Auspichiamo che l’Agenzia convenga sull’iniquità di una tesi diversa, che costringerebbe i contribuenti a rifare un lavoro che hanno già (abbondantemente) fatto in precedenza.